TORINO. La scoperta è del gruppo di ricerca Neuro-Oncologico del Dipartimento di Neuroscienze dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Riccardo Soffietti, e dei ricercatori del Cnr di Madrid. Pubblicata sulla rivista “Nature Medicine”, può contribuire a migliorare la terapia farmacologica, al momento non del tutto soddisfacente. Si tratta della crescita delle metastasi nel cervello provenienti da tumori del polmone e della mammella, facilitata dalla presenza di un fattore molecolare, non tanto sulle cellule tumorali stesse, ma su cellule del cervello sano, considerate una barriera difensiva.
Per arrivare a questo risultato sono stati studiati dal team di Soffietti, formato da Riccardo Soffietti, Roberta Rudà, Federica Franchino e Alessia Pellerino, il cui dipartimento è riconosciuto a livello nazionale ed internazionale quale centro di eccellenza per le neoplasie cerebrali, in collaborazione con l’anatomopatologo dottor Luca Bertero della Divisione di anatomia patologica dell’ospedale Molinette, circa 100 campioni di metastasi cerebrali provenienti da interventi neurochirurgici. Ciò che è emerso è che i pazienti con espressione di STAT3, proteina che causa il cancro, sugli astrociti reattivi, i principali costituenti del sistema nervoso insieme ai neuroni, hanno una sopravvivenza molto breve.
La tappa successiva sarà quella di verificare in studi clinici la possibilità di bloccare con farmaci specifici la STAT3.
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