Un gruppo di ricercatori internazionali guidati dalla Scuola norvegese di Scienze sportive e dalla Cambridge University (Gb) ha scoperto che il rischio di morire è del 9,9 per cento per chi rimane seduto per 8 o più ore al giorno e fa poco esercizio fisico, rispetto al 6,8 per cento di coloro che stanno alla scrivania per meno di 4 ore al giorno e fanno almeno un’ora al giorno di attività quotidiana. Gli esperti hanno seguito i pazienti in un periodo fra i 2 e 18 anni e hanno anche scoperto che l’aumento del rischio di morte associato alla sedentarietà può essere letteralmente cancellato con un minimo di un’ora di attività fisica al giorno.
La sedentarietà è legata a un aumentato rischio di malattie cardiache, diabete e alcuni tipi di cancro ed
La ricerca ha analizzato i dati provenienti da 16 studi precedenti, che coinvolgevano soprattutto le persone di età superiore ai 45 anni dagli Stati Uniti, l’Europa occidentale e l’Australia. Gli autori hanno scoperto che un’ora di esercizio fisico è importante per compensare gli effetti negativi dello stare seduti per lunghi periodi. Secondo Ekelund anche una pausa di cinque minuti sul posto di lavoro ogni ora, per esempio per andare alla stampante, potrebbe essere utile.Questa considerazione va nella stessa direzione di uno studio australiano secondo cui bastano tre minuti, ogni trenta seduti, per migliorare il proprio profilo metabolico. Per otto ore di ufficio, fanno più di tre quarti d’ora. Secondo gli esperti basta infatti interrompere la prolungata sedentarietà con attività anche leggere, come una camminata per andare a trovare il vicino di scrivania, o ancora tre minuti di piccoli esercizi, come contrazioni dei glutei, piccoli piegamenti, o camminare sugli avampiedi, per ridurre la glicemia e migliorare la risposta metabolica dopo il pranzo in soggetti con diabete di tipo 2.
Diverse ricerche effettuate hanno messo in evidenza gli effetti benefici dell’esercizio fisico sulla salute. Chi fa lavori d’ufficio e non si schioda dalla sedia per sette-otto ore al giorno, è più vicino al limite dopo il quale aumentano i rischi di problemi al cuore, che è di dieci. Lo sostiene uno studio dell”università del Texas, appena pubblicato dalla rivista Jama Cardiology, che ha preso in esame un campione di oltre 700mila persone. Chi fa sport in modo regolare ha sia una minore probabilità di avere un cancro che una maggiore sopravvivenza. E la protezione dalla patologia potrebbe essere collegata all’adrenalina.
Un problema quello della sedentarietà che, secondo l’ultimo rapporto Istat sulla salute, riguarda anche molti italiani.Nel 2016, oltre 23 milioni (circa il 40 per cento della popolazione dai tre anni in su) ha dichiarato di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero. La pigrizia sembra essere una qualità soprattutto femminile. E’ sedentario il 45 per cento delle donne contro il 35 per cento degli uomini.
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