I piemontesi sono un popolo di migranti. Lo sono stati in particolare a cavallo tra Ottocento e Novecento, quando la povertà delle campagne ha costretto decine di migliaia di contadini, artigiani, operai a cercare fortuna oltreconfine, in particolare nelle Americhe. La storia della migrazione delle centinaia di migliaia di piemontesi che lasciarono la loro terra per cercare altrove il proprio futuro è documentata dal Museo Regionale dell’Emigrazione che ha sede a Frossasco, in provincia di Torino. E’ attivo dal 2006 in piazza Donatori di Sangue 1 e la sua istituzione è stata voluta fortemente dall’Associazione Piemontesi nel Mondo, ideata e presieduta fin dalla sua costituzione da Michele Colombino e dal Comune di Frossasco che ha destinato un edificio in piazza Donatori di Sangue ad accogliere nelle diverse espressioni il patrimonio e il valore dei piemontesi e delle comunità piemontesi all’estero.
Inizialmente si è studiato il fenomeno dell’emigrazione, passando poi allo studio e all’analisi dei flussi migratori verso il Piemonte, oltre che all’attualissimo, nuovo esodo di migliaia di giovani piemontesi in cerca di fortuna all’estero: in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Germania e Francia, ma anche nei Paesi asiatici.
All’interno della struttura museale è possibile, quindi, visitare diverse sale che ricordano i momenti dell’emigrazione, quali la partenza, il viaggio, l’arrivo, la casa, il lavoro, i protagonisti, la corrispondenza, forse uno dei capitoli più struggenti del fenomeno, con i familiari rimasti in Italia. “Ben vengano esperienze culturali di questo tipo, a testimoniare quanto comune sia la storia degli uomini. E poco importa da dove vengano, sicuramente tutti cercano Speranza per il loro Futuro”, ha lasciato scritto una coppia di visitatori.
Gli obiettivi del Museo sono molteplici, come contribuire alla costruzione di una rete nazionale dei vari musei regionali dell’emigrazione; promuovere attività editoriali inerenti alle migrazioni piemontesi, con particolare riferimento all’edizione de “I Quaderni del Museo”; reperire e conservare testimonianze documentarie, fotografiche e d’ambientazione; promuovere convegni, mostre, seminari e didattica museale sulle tematiche citate; incrementare la ricerca scientifica sui temi di interesse del Museo, anche attraverso l’assegnazione di borse di studio e di ricerca.
Per ulteriori informazioni: www.museoemigrazionepiemontese.org
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