Il nostro tempo vive una condizione di angoscia di fronte al carattere anarchico e imprevedibile della violenza terrorista. Quali sono le sue origini? Quali le ideologie e i fantasmi che nutrono lo spirito del terrorismo? Come si può vivere senza rinunciare alla vita in questo clima di insicurezza? Esistono modi per pensare individualmente e collettivamente una prevenzione possibile della violenza? A queste e ad altre domande che toccano nel vivo anche la pratica quotidiana dello psicologo le giornate di studio titolate “Io non ho paura” nell’ambito del Festival della Psicologia in programma alla Cavallerizza Reale di Torino da venerdì 6 a domenica 8 aprile. Appassionati ed esperti potranno assistere a conferenze, dialoghi e spettacoli, tutti gratuiti.
«Con questa quarta edizione, prosegue il percorso di discesa nell’animo umano del Festival della Psicologia di Torino», sottolinea Alessandro Lombardo, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte e direttore organizzativo della manifestazione. Un festival, aggiunge che «ha l’ambizione di portare la psicologia, e gli psicologi, sempre più vicino alla vita delle persone. Dopo aver parlato, nelle edizioni precedenti, di felicità, di fiducia, di storie, quest’anno ci immergiamo in una tra le più oscure emozioni dell’animo umano: la paura. Come sempre, il nostro obiettivo è trovare una strada che ci permetta di affrontare le paure che il vivere può metterci di fronte».
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