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La Morra, svanita nel nulla la Statua del Vignaiolo: l’appello della sindaca

LA MORRA. La Statua del Vignaiolo, scultura in bronzo di oltre due metri diventata il simbolo di La Morra (Cn) e di tutte le Langhe, che per oltre quarant’anni ha vigilato sulle colline piemontesi patrimonio dell’Unesco, è sparita. Per consentire i lavori sulla piazza, da aprile era custodita in un magazzino, da dove ignoti l’hanno rubata. Il suo ritorno in piazza Castello, al termine dei lavori di riqualificazione del belvedere Unesco, era previsto proprio per questo sabato.  Il furto della statua, che pesa diversi quintali,  lascia incredylo tutto il paese e dal Comune si lancia un  appello a chi l’ha trafugata perché la riporti “a casa”: «Il Vignaiolo è un simbolo per il borgo di La Morra e per tutte le Langhe – dice la sindaca Maria Luisa Alcheri -. Rappresenta il lavoro, la fatica e l’umiltà del coltivatore della vigna. E’ molto di più che una statua, è l’anima della nostra terra».

Così evidentemente doveva avere immaginato la scultura in bronzo l’artista Antonio Munciguerra, che la realizzò nel 1972. Con un segreto: una ‘capsula del tempo’ in cui erano state riposte le migliori bottiglie di Barolo di quell’annata, insieme con una pergamena riservata ai posteri. Quel misterioso scompartimento era saltato fuori lo scorso aprile, quando il monumento è stato rimosso per consentire la riqualificazione della piazza, che doveva essere inaugurata questo sabato. Riposta in un magazzino comunale, è rimasta lì fino a domenica, quando i malviventi se ne sono impossessati forse utilizzando una gru, visto il suo peso, o un argano. Ad accorgersene è stato un operaio del Comune, che ha subito sporto denuncia ai carabinieri.

«Siamo increduli e rammaricati – sottolinea sempre la prima cittadina -. Ringrazio fin d’ora le forze dell’ordine, che si sono messe subito al lavoro per ritrovare il Vignaiolo. Il nostro desiderio è che il monumento torni a casa e trovi il suo posto sul nuovo Belvedere, simbolo dei paesaggi vitivinicoli dell’Unesco e di tutto il Piemonte».

Delle indagini si occupano i carabinieri di La Morra, con i colleghi della Compagnia di Bra. Al momento nessuna ipotesi viene esclusa: potrebbe essere stato un furto su commissione, per conto di qualche collezionista, ma non è escluso anche che i malviventi fossero interessanti soltanto al metallo. Meno probabile, invece, che possa essere stata una bravata: dalle parti di La Morra, l’affetto per quella statua è infatti troppo grande.

Redazione

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