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Presto una nuova veste per il Caffè “Norman”, lo storico locale di Piazza Solferino

Recentemente acquistato da una nuova proprietà, il noto Café-Restaurant proporrà a Torinesi e turisti una cucina “fusion” con specialità nipponiche, ma non perderà l’identità subalpina

Lentamente, ma inesorabilmente, in linea con i cambiamenti delle mode e dei tempi, botteghe e locali pubblici si evolvono di continuo, per farsi trovare sempre pronti ad assolvere, nel modo più efficace ed efficiente, la loro missione: la distribuzione di beni e servizi ai consumatori.

Ai mutamenti dei gusti dei clienti, sempre più globalizzati, anche i locali storici devono in qualche modo adattarsi, sia pur nel rispetto della loro storia gloriosa, mantenendo gli aulici arredi in stile che li contraddistinguono, aggiornando la gamma dell’offerta, ma senza dimenticare le tipicità e le esclusività del territorio, sia in termini di prodotti che nel rispetto della cultura e delle tradizioni locali.

È il caso, ad esempio del Caffè San Carlo, sull’omonima piazza, nel Palazzo Turinetti di Pertengo, sede della Banca Intesa San Paolo,  che da qualche tempo è oggetto di un riattamento dei locali, che ‒ razionalizzati ‒ costituiranno per turisti e visitatori un punto di relax a latere del complesso Museale “Gallerie d’Italia”, da poco aperto al pubblico e che si estende negli ex caveaux della storica Banca torinese. Il tutto avverrà dopo aver valorizzato gli storici arredi, restaurato le decorazioni, riportato al lucido i sontuosi lampadari e i pavimenti d’epoca, con una filosofia di integrazione e di valorizzazione del locale in un più vasto pacchetto di offerta di servizi culturali di alto prestigio.

Un ambiente interno del Caffè Norman

In questi giorni si sta lavorando al rinnovo dei locali dello storico Caffè Norman, di Piazza Solferino, sotto i portici, all’angolo con Via Botero. Il locale, disposto su due piani, era già presente in questo elegante stabile all’inizio del Novecento (il palazzo a quei tempi ospitava l’Albergo Fiorina), e tuttora segna l’estremità occidentale di Via Pietro Micca, tracciata in diagonale a fine Ottocento dall’architetto Carlo Ceppi (lo stesso che collaborò, tra l’altro, a disegnare la Stazione di Porta Nuova e che realizzò la maestosa Fontana dei 12 Mesi del Parco del Valentino, inaugurata in occasione dell’Esposizione Universale del 1898). Il nome del locale però, era diverso: si chiamava Birreria Voigt: qui, il 3 Dicembre 1906, venne firmato l’atto costitutivo del Torino Football Club, cui confluirono alcuni dissidenti juventini ed altri giocatori che avevano militato nella FC Torinese. Una targa, al pian terreno del Caffè Norman, ricorda quello storico momento, caro a tutti i simpatizzanti della squadra granata.

La targa all’interno del locale (allora Birreria Voigt) che ricorda la firma dell’atto costitutivo del Torino Football Club,
il 3 Dicembre 1906

Il locale è stato recentemente acquistato dal Gruppo Suki, controllato dalla torinese Postalcoop srl di Michela Orofina, azienda di logistica con 900 dipendenti. Il Gruppo è già titolare dei Suki Restaurant di Via Ormea (2020) e di Via Amendola (2021).

Massimiliano Goglio, responsabile Suki Restaurant, conferma che il Nuovo Norman occuperà anche l’attigua ex Libreria Petrini, che diverrà un Laboratorio di raffinata pasticceria, guidato da Luciano Stillitano, maître pasticciere (ex Platti 1875), insuperabile nella produzione delle tipiche bignòle mignon, uno dei must della pasticceria torinese.

Una vecchia cartolina di Via Pietro Micca. A sinistra sotto il porticato, il Caffé Norman.

Il locale proporrà una cucina fusion, giapponese-piemontese. Lo storico maestoso bancone verrà ovviamente mantenuto, e ‒ ci dicono ‒ verranno ancora proposte tutte le specialità tipiche della caffetteria locale: dal caffè ristretto al bicerin. Gli arredi classici saranno mantenuti, con un tocco innovativo e ben amalgamato di colore.

La nuova proprietà del locale, che non cambierà la storica insegna, proporrà dunque ai Torinesi le delizie della cucina giapponese accanto a quelle tradizionali del territorio. Un nuovo capitolo si apre così per la storia del Norman.

Manterranno le nuove maestranze il bel deuit tipicamente torinese degli attuali camerieri?

Così si spera. Chi vivrà, vedrà.

Sergio Donna

Un’immagine esterna del Caffè Norman, prima dei lavori di rinnovamento e restauro
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