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In mostra a Stupinigi le foto di Lee Miller, artista statunitense tra le più emblematiche del ‘900

NICHELINO. Le antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi ospitano dallo scorso mese di settembre la mostra su Lee Miller, organizzata da Next Exhibition e Associazione Culturale Dreams. In esposizione cento immagini di una delle artiste statunitensi più affascinanti e misteriose del Novecento (Poughkeepsie, 23 aprile 1907 – Chiddingly, 21 luglio 1977): una donna dal carattere indomito, modella di straordinaria bellezza, impavida corrispondente di guerra e fotografa di eccelsa bravura.

“Lee Miller: Photographer & Surrealist”, questo il titolo dell’evento, ripercorre la vicenda umana e professionale di Lee Miller ponendo l’attenzione sullo sguardo surrealista della fotografa che, formatosi alla fine degli anni Venti a Parigi, travalica questo breve frangente temporale per diventare tratto peculiare della sua poetica. Surrealista sono sia il suo modo di osservare che il lessico fotografico da lei utilizzato, caratterizzato dall’uso di metafore, antitesi e paradossi visivi volti a rivelare la bellezza inconsueta della quotidianità.

Lee Miller durante la Seconda guerra mondiale (foto credits: Wikipedia)

I cento scatti, provenienti dall’Archivio Lee Miller, accompagnano il visitatore alla scoperta non solo della biografia della Miller ma anche della sua cifra stilistica, unica nel panorama della fotografia del primo Novecento. La mostra prevede diverse aree tematiche: le sperimentazioni tecniche e compositive dello studio a Parigi, il mondo della moda e della pubblicità in quello di New York, le nature morte e i paesaggi durante il suo trasferimento in in Egitto, la guerra nella Londra devastata dai bombardamenti, Parigi, ormai liberata dalle truppe alleate. poi i ritratti di alcuni degli artisti più famosi dell’epoca. Da ammirare è l’immagine di Charlie Chaplin che posa con un candelabro in testa, così come il ritratto di Picasso e quello di Dora Maar, e ancora Mirò, Magritte, Cocteau, Ernst e, immancabilmente, Man Ray, di cui è stata musa, amante e prima di tutto collega, inventando con lui la tecnica della solarizzazione.

La mostra resterà aperta sino al 7 gennaio 2024, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17.30. Sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18.30 L’ultimo ingresso è consentito un’ora prima dell’orario di chiusura.

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