TORINO. Un luogo “comune” contro i luoghi comuni è “BiStrani”, la caffeteria-bistrot e spazio culturale che, in via Sassari 1 a Torino, si è trasformato da progetto occupazionale per persone con autismo in realtà da circa un mese, pur essendo stato inaugurato ufficialmente solo qualche giorno fa. E i progetti cambiano le vite, come è accaduto a sette adulti con autismo, che hanno portato a termine la fase teorico-pratica di preparazione, e adesso lavorano qui.
Teresa Di Vito Curmini dell’Interior Designer, avvalendosi della consulenza dell’esperta di autismo Maria Emilia Seira, e con il supporto di Living, ha curato l’organizzazione degli spazi in cui, dai colori, agli arredi, ai materiali e alla disposizione degli ambienti, tutto è stato valutato tenendo conto sia delle problematiche sensoriali delle persone con autismo sia del desiderio di ideare un locale accogliente. Pensando a ogni dettaglio, è stata creata anche una stanza per le attività di training, formazione, informazione, e in particolare di rifugio per i momenti critici dei ragazzi.
Il bistrot è aperto anche ad attività culturali, formative sull’autismo, organizzazione di eventi, feste, e mira a coinvolgere in questo scuole, biblioteche, palestre, teatri, e famiglie del quartiere. All’interno della caffetteria si trova una libreria, gestita dai ragazzi con autismo, dove si possono prendere i libri in prestito, o leggerli presso l’angolo lettura predisposto. Un’altra bella iniziativa, poi, riguarda “Il Sogno di Eli”, la tabaccheria accanto a BiStrani, avviata a inizio anno da Agostino Mursone, dove attualmente lavora la figlia Elisabetta, e dove i ragazzi con autismo possono svolgere attività nell’ambito dei servizi di tabaccheria.
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