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Il torinese Dolfin sogna il podio agli Europei di nuoto World Para Swimming

TORINO. Dopo il trionfo dell’Italia agli Europei di nuoto a Dublino, anche la rappresentativa paralimpica è intenzionata a fare incetta di medaglie World Para Swimming European Championship in programma, sempre in Irlanda dal 13 al 19 agosto. La squadra azzurra è composta da 28 atleti e tra questi c’è anche il torinese Marco Dolfin, chirurgo ortopedico di 37 anni che lavora all’ospedale San Giovanni Bosco.

La storia di Dolfin ha dell’incredibile e merita di essere raccontata. La sua vita è stata normale sino al 2011, prima che un grave incidente stradale lo privasse di entrambi  gli arti inferiori. Una tragedia che in molti avrebbe scatenato un senso di impotenza e repulsione per il lavoro, i rapporti sociali. Invece, nonostante le difficoltà, Dolfin non ha mai voluto rinunciare al suo lavoro. Così, per continuare a operare, si è fatto costruire un esoscheletro, una sorta di carrozzina elettronica verticalizzabile che lo tiene in piedi davanti al tavolo operatorio. L’hanno progettata appositamente per lui  le officine ortopediche dell’ospedale Maria Adelaide di Torino, pensando a tutto, anche alla possibilità di muoverla in modo autonomo e in condizioni di sterilità. Il chirurgo la comanda attraverso un joystick che muove con il gomito, mentre le sue mani operano. Oggi grazie a quel sofisticato congegno, ma soprattutto grazie alla forza di volontà sua e della sua straordinaria famiglia, nonché al sostegno totale di colleghi medici e infermieri, il medico torinese prosegue brillantemente la sua carriera.

Oltre al suo lavoro Dolfin ha da sempre una grande passione, il nuoto. Durante la riabilitazione presso l’Unità Spinale di Torino, si avvicina al mondo paralimpico: inizia a giocare a tennistavolo e, poco dopo, rimettendo piede in acqua, gli viene una gran voglia di mettersi in gioco a livello agonistico. Il nuoto paralimpico gli regala tanti allori a livello nazionale e la medaglia di bronzo agli Europei del 2016 a Funchal (nei 100 rana), nonché la brillante partecipazione ai Giochi di Rio de Janeiro. Fra poche ore per lui cominceranno altre sfide da affrontare  con tenacia ed entusiasmo a Dublino, giusto a metà del quadriennio paralimpico, che culminerà nel 2020 con i  XVI Giochi Paralimpici di Tokyo. Gli atleti che parteciperanno alla kermesse internazionale saranno circa 400 in rappresentanza delle 37 Nazioni presenti.

Marco Dolfin sarà  impegnato al National Aquatic Centre nei 200 misti, nei 100 rana e nei 50 farfalla: «Dopo un anno di intensa preparazione – ci racconta alla vigilia della partenza – mi accingo ad affrontare questo appuntamento importante, le convocazioni sono numerose ma confido di dare il meglio e di soddisfare le aspettative del commissario tecnico, che mi ha sempre affiancato  in un percorso difficile ma di enorme gratificazione, con il quale abbiamo raggiunto altissimi livelli agonistici e ringrazio tutti, in famiglia e sul lavoro, per il sostegno che ricevo nel mio percorso professionale e sportivo». E, conclude: «Lo sport è sempre stato parte integrante della mia vita, sia come sfogo fisico e mentale, sia a livello di confronto con altri atleti. Non riuscirei a starne senza a lungo».

Piero Abrate

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