Il ribollir dei tini… in casa granata tra contestatori e cairoboys

Dopo gli incresciosi fatti accaduti in “Primavera” con l’Inter (dove a pagare siamo stati solo noi nonostante ci siano evidenze che dicono il contrario) e la presa di posizione dei Torino Hooligans in netto contrasto con quello che rimane di una “misera” Maratona il fermento del tifo granata ribolle sempre più. Il comunicato (firmato cairese fc) degli Ultras Granata (oggi una manica di “bambini” che stanno in balconata a farsi i selfie) che prende le distanze da una civile protesta di una parte della tifoseria è il segnale più brutto di quanto sta accadendo. Sono riusciti nell’intento (voluto) di separarci, di farci litigare tra noi, noi che eravamo considerati una delle tifoserie migliori d’Italia. In tanti oggi si chiedono se valga la pena ancora contestare oppure no visto che la classifica non sanguina. I motivi restano sempre i soliti e nonostante i Cairo Boys sui social si stiano moltiplicando come i funghi con profili fake pronti a litigare con tutti, provocare e difendere l’indifendibile è oramai palbabile che il giocattolo per il Presidente Cairo si sia rotto.

Faccio un passo indietro in primis. Noi tifosi del Toro siamo così “badola” che siamo pronti a dimenticare tutto perché in fin dei conti amiamo questi colori. Quindi se vedessimo dei reali segnali incoraggianti siamo tutti (io per primo) pronti a cospargerci il capo di cenere. Ad oggi però questi segnali (non parlo di risultati sportivi) non li stiamo vedendo e non ve ne sono all’orizzonte. Siamo senza un reale progetto, senza un Diesse, senza uno stadio di proprietà, con un settore giovanile che sta andando a rotoli (e se penso che ci invidiavano in tutto il mondo per il settore giovanile mi si annebbia la vista dal nervoso) e abbiamo un allenatore che oltre che lamentarsi e cercare giustificazioni sa fare poco altro se non difendersi e che se potesse giocherebbe con 10 difensori.

Quindi sì ad una contestazione, civile, ma indipendente dai risultati sino a quando non avremo la prova che qualche cosa sta cambiando. In fin de conti non vogliamo vincere lo scudetto, ci accontentiamo di tornare ad essere quella società che fa del “tremendismo granata” il suo Dna. Presidente Cairo per farlo non ci vuole tanto, basta che lei ci metta il cuore, cuore che manca da 14 anni. Se riuscirà a farlo sarà osannato e portato in trionfo come un Imperatore, altrimenti si faccia da parte. Appenda il cartello “Vendesi” e si affidi a dei professionisti che troveranno un acquirente. Presidenti, allenatori e giocatori vanno e vengono, i tifosi sono eterni, non scordatevelo mai.

Fabrizio Gerolla

Redazione

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

La più grande azienda torinese di sempre assume: “70 euro al giorno puliti puliti” | Non servono lauree speciali

Il futuro dell'industria torinese è appeso a un filo, ma un'opportunità inattesa potrebbe cambiare il…

3 ore ago

“È morto uno di noi” | La Juventus piange per la scomparsa del suo re: tutti i ragazzi volevano la sua maglia

Italia in lutto per la morte di uno dei suoi figli più illustri: shock anche…

8 ore ago

In arrivo la bolletta del terrore: 420 euro per tutti gli italiani | Anche se sei stato via per le vacanze

Stavolta non hai scampo, sta arrivando una bolletta killer. Gli utenti tremano al pensiero del…

11 ore ago

Il più grande dietologo al mondo ha sfatato il falso mito della verdura: “È FALSO” | Non serve proprio a niente

Consumare frutta e verdura in abbondanza fa bene e mantiene in forma? L'ultima novità rivoluzione…

22 ore ago

“Il mio armadio profuma come un campo di lavanda” | Tornano i sacchettini magici: non si vedevano dal 1980

Il ritorno dei "sacchettini magici" non è solo un trucco. È un piccolo promemoria che…

1 giorno ago

“M’intasco la Naspi e nel frattempo arriva pure lo stipendio” | Questo maranza ha trovato il modo: è tutto legale

Tra indennità di disoccupazione e contratto, il maranza spiega come incassare due volte rispettando le…

1 giorno ago