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Il “ragazzo terribile” Besson racconta la Valanga azzurra in un libro scritto da Augusto Grandi

S’intitola “Giuliano Besson: il ragazzo terribile della Valanga azzurra” il libro scritto dal giornalista Augusto Grandi in cui si scandagli un’epoca d’oro dello sci: quello della Valanga Azzurra, una generazione di fenomeni che cinquant’anni fa ha riscritto il rapporto tra gli Italiani e la neve, la montagna, lo sport. Ne facevano parte nomi destinati ad entrare nella leggenda come quelli di Gustav Thoeni, Piero Gros, Paolo De Chiesa, Fausto Radici. Ma anche quelli di Stefano Anzi, Giuliano Besson, Franco Bieler, Herbert Plank, Marcello Varallo. Tra quei baldi giovani delle piste Besson fu uno dei più duri e puri. Capace di alzare la voce per la tutela e la sicurezza di tutti. E alzò talmente la voce che alla fine, assieme ad un altro compagno di squadra Stefano Anzi fu allontanato dalla Nazionale e dai campi di gara: a soli 25 anni fu costretto ad appendere gli sci al chiodo. I, discesa libera Besson e Anzi erano rispettivamente il numero cinque e il numero sette al mondo. Come ricorda il primo: “A 25 anni non abbiamo più messo gli sci. La decisione non l’abbiamo presa noi, l’ha presa Cotelli (fu commissario tecnico della Nazionale dal 1969 al 1978, ndr). Pensavano di portare un programma ma non erano a conoscenza di quali erano le vere esigenze perché noi discesisti partiamo in 15 ma a fine stagione eravamo in sette, otto”.

I due ragazzi furono di fatto squalificati per le loro attività “sindacali” in difesa degli sciatori. La loro intenzione era quella di migliorare lo sci, come racconta bene nel libro Augusto Grandi: “Lui e Anzi hanno anche fatto i sindacalisti di questa chiedendo che i soldi della Federazione venissero usati per la sicurezza, per le giovanili, per coloro che si avvicinavano allo sci”. Una storia nella storia, nell’epopea della valanga azzurra. Dopo il ritiro, nel 1976 i due amici ed ex nazionali azzurri avviarono un’impresa produttrice di abbigliamento sportivo, la AnziBesson.

Il racconto si dipana tra piste e fuori pista, “perché – come confida Besson – la storia della Valanga Azzurra non è stata solo luci sfavillanti. Ci sono state ombre, ci sono stati errori, ci sono stati comportamenti discutibili. Ho affidato ad Augusto l’ingrato compito di raccontare tutto questo. Non per togliermi sassolini o macigni dalle scarpe, ma per lasciare una testimonianza onesta di ciò che è stato. Da lasciare a chi ci ha applaudito in quegli anni, a chi adesso vuole conoscere la verità su quegli anni, ai miei figli ed ai nipoti che arriveranno”.

Augusto Grandi, Giuliano Besson: il ragazzo terribile della Valanga Azzurra, Cicles Edizioni, pagine 180, euro 16,90

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