Categories: Cultura & Spettacoli

Il poeta chierese Valerio Vigliaturo ci invia una lirica dalla quarantena

CHIERI. Valerio Vigliaturo, poeta, scrittore e cantante jazz, direttore del Premio InediTO-Colline di Torino ci ha inviato una lirica ispirata dal momento difficile che stiamo vivendo. La poesia s’intitola Il nuovo mondo e fa parte della raccolta Amori & Disincanti che comprende poesie scritte tra il 2013 e il 2020. La raccolta sarà pubblicata a settembre da Transeuropa Edizioni.

Il nuovo mondo

Sei arrivato tu così piccolo ma feroce
e prima di te tanti altri fratelli
epidemie secolari, la peste
hai catapultato le nostre esistenze
in dispotiche fantascienze  
Sembra un piano ben orchestrato
saranno folli questi complottisti
esistono lobby spietate
angeli della morte
manipolano la nostra sorte
Pipistrelli untori cinesi
o Batman americani
microbi non missili
posti di blocco militari
decreti e inquisitori
Sarà un mondo diverso
azzereremo la corruzione
un cambiamento radicale
tutto andrà per il meglio
nel peggiore dei mondi possibili
pronti per emigrare verso nuovi pianeti
lasciando il nostro al suo destino
fame, sete, carestie, devastazione
Restiamo a casa
l’isolamento è Paradiso
l’uomo al centro
non più il mercato del lavoro
per chi una casa agiata ce l’ha
ognuno chiuso nella sua prigione
Ti ho visto che scorrazzavi in giro
mettendo a repentaglio il mio futuro
fino all’altro giorno insignificante
appeso a un filo di incertezze
conducevano una vita dissoluta
invece adesso puntano il dito
e sono diventati i più bacchettoni
baciapile e pusillanimi
attaccati alla vita
come erbacee rampicanti
gli epicurei non temono la morte
Fuori nei balconi
la primavera è alle porte
si schiudono fiori
canti, suoni e poesie
La quarantena non fa bene all’amore
mancano gli abbracci, i baci
come l’aria, come il respiro
gli sguardi ora s’incrociano
sulle chat occasionali
ma sembra tornato il romanticismo
senza l’ossessione della carne
all’altezza delle aspettative
niente rimorsi, né rimpianti
Un’ora d’aria dai domiciliari
per prendere il pane
le sigarette, i giornali
crescite esponenziali
fino a raggiungere il picco
e poi giù nel precipizio
quante vittime sacrificali
mentre gli angeli della vita
i veri eroi in prima linea
ci salvano e accudiscono
preghiamo ognuno il suo Dio
tutti sulla stessa barca
come lo struzzo
inganna il predatore
nell’oscurantismo
la nemesi si è scagliata
contro i nostri peccati
Liberaci, o Signore da tutti i mali
concedi la pace ai nostri giorni
perché il male esiste
o l’abbiamo creato noi
di chi è la colpa?
Niente sarà come prima
dopo questo vento gelido
che ha spazzato via
le convinzioni di un tempo
e contagiato per sempre
i nostri occhi, le nostre menti
aridi di sentimenti

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