Luoghi da scoprireΩ Primo Piano

Il castello di Camerana, da proprietà dei marchesi Del Carretto a romantica rovina

Secondo quanto riporta Flavio Conti in “Castelli del Piemonte” (1980), furrono le guerre che imperversarono in Piemonte nel corso del Cinquecento, vedendo fronteggiarsi per la supremazia i francesi e gli imperiali, a segnare il destino dell’antico castello di Camerana, per secoli possedimento dei marchesi Del Carretto, di stirpe aleramica, avviando l’inesorabile declino della un tempo poderosa costruzione.   

Camerana

L’elemento superstite di maggior spicco del complesso medievale, abbarbicato su un colle delle Alte Langhe, è la torre in pietra, slanciata e snella, che funzionava da mastio del castello. La fortificazione, già attestata nel X secolo, venne ricostruita nella seconda metà del Duecento dopo che il feudo di Camerana, in precedenza appartenuto ai marchesi di Ceva, era stato acquisito da Corrado Del Carretto,

Fu proprio l’illustre famiglia Del Carretto, sebbene con alcune pause e parecchie vertenze, a detenere per molto tempo il castello di Camerana, strategicamente collocato lungo una delle principali vie di comunicazione tra l’entroterra piemontese e la costa savonese. Intorno alla metà del Quattrocento, il castello fu interessato da ulteriori lavori di ammodernamento e ingrandimento, sempre ad opera dei marchesi Del Carretto, ma, da lì a poco, nel 1468, il feudo di Camerana passò sotto il dominio dei marchesi di Saluzzo, con Ludovico II.  

Il castello, che subì ingenti danni in occasione degli scontri bellici tra francesi e spagnoli nel Cinquecento, pervenne poi, nel 1548, al marchese di Incisa, che lo ebbe in feudo dai marchesi del Monferrato. Nel 1631, in esecuzione del trattato di Cherasco, che aveva posto fine alla Guerra di successione di Mantova e del Monferrato, le terre di Camerana passarono definitivamente sotto l’autorità del duca di Savoia, a quel tempo Vittorio Amedeo I.

Iniziò, quindi, a seguito delle vicende cinquecentesche, un processo di lento declino del castello di Camerana, toponimo che designa storicamente non tanto un centro abitato quanto un feudo, cioè una “porzione di territorio sottoposta ad una signoria”, comprendendo un “arcipelago di piccole borgate di debole consistenza demografica” (www.archiviocasalis.it).

Ancora Enrico Gonin (artista specializzato nel genere vedutistico, fratello del pittore e illustratore Francesco), in una litografia di metà Ottocento, raffigura l’antica fortezza dei marchesi Del Carretto come una costruzione di una certa consistenza, dominata dall’alta torre, ubicata amministrativamente nella provincia di Mondovì e di proprietà del “cavaliere Paolo Incisa di Camerana”. Fu, quindi, in tempi più recenti che si verificò il degrado definitivo del castello, aggravato dall’instabilità del terreno su cui sorgeva, testimoniata dall’improvviso cedimento che negli anni Settanta del Novecento travolse la sede comunale, situata proprio sotto la fortezza.

Nel 2020 il provvidenziale intervento del comune di Camerana, proprietario delle romantiche rovine del castello, ha consentito, in particolare, il consolidamento e il recupero dell’alta torre, che oggi svetta come un landmark nel suggestivo paesaggio di questa porzione di Alte Langhe.

Paolo Barosso

Giornalista pubblicista, laureato in giurisprudenza, si occupa da anni di uffici stampa legati al settore culturale e all’ambito dell’enogastronomia. Collabora e ha collaborato, scrivendo di curiosità storiche e culturali legate al Piemonte, con testate e siti internet tra cui piemontenews.it, torinocuriosa.it e Il Torinese, oltre che con il mensile cartaceo “Panorami”. Sul blog kiteinnepal cura una rubrica dedicata al Piemonte che viene tradotta in lingua piemontese ed è tra i promotori del progetto piemonteis.org.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio