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I robot approdano a Torino: così in banca si sperimenta l’intelligenza artificiale

TORINO. Un robot umanoide che interagisce con le persone. Si chiama Pepper, possiede quattro microfoni direzionali in testa per rilevare suoni e voci, girando la faccia in direzione di chi sta parlando. Alto un metro e venti, capta anche l’umore delle persone attraverso la voce, riconosce immagini e oggetti grazie a una fotocamera in 3D, e si muove in qualsiasi direzione.

Il “piccolo” d’Intesa San Paolo, rappresenta l’intelligenza artificiale che l’azienda sta promuovendo insieme con due laboratori dedicati a questo tema, grazie al supporto della Fondazione Isi, l’Istituto per l’interscambio scientifico, istituito nel 1983 dalla Regione Piemonte, la cui missione principale è lo sviluppo della ricerca scientifica nell’ambito della cooperazione internazionale, con una particolare attenzione per la scienza dei sistemi complessi.

Due progetti, quindi, per l’Innovation Center d’Intesa Sanpaolo: “Ai Lab”, che avrà sede all’interno del grattacielo aziendale di Torino, in cui si studieranno innovazioni per la banca e per le imprese clienti, e “Ada Lovelace”, dal nome della matematica inglese ricordata come la prima programmatrice di computer al mondo, nella sede della Fondazione Isi, dove ci si occuperà di ricerca fondamentale.

Tecnici e scienziati lavoreranno nell’ottica che le relazioni tra uomo e scienza, in questo caso tra uomo e intelligenza artificiale, stanno sempre più avvicinando questi due mondi. «La partnership con la Fondazione Isi è finalizzata a valorizzare ulteriormente la città di Torino come protagonista nella ricerca scientifica di frontiera dell’intelligenza artificiale», ha dichiarato Mario Costantini, direttore generale dell’Innovation Center di Intesa.

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