Sono nominati fiori “eduli”, e da qualche tempo si possono trovare anche in alcuni supermercati torinesi, oltre che in biobotteghe. Si tratta di quei fiori che ornano le portate in molti ristoranti, ma non solo. Questi fiori e petali, infatti, sono commestibili, adatti quindi a un uso alimentare. Saporiti, colorati e delicati, vengono inseriti in insalate, zuppe, torte, e facilmente integrabili nei piatti delle cucine casalinghe. Persino la manifestazione “Messer Tulipano” a Pralormo ha ospitato uno showcooking dedicato ai fiori selvatici commestibili.
Da ricordare di non abusarne, però, sia per le allergie che potrebbero insorgere sia perché alcune varietà sono velenose. «I fiori, fino a non molto tempo fa, erano solo un abbellimento. Oggi, in parte grazie alla diffusione delle discipline come lo yoga, o la meditazione, si sta divulgando il concetto che ilfiore possa essere anche mangiato. Esistono, poi, alcune varietà di fiori che sono velenose, come ad esempio l’oleandro. È, quindi, di cruciale importanza imparare a riconoscere i fiori osservandoli. Così come è importante allenare il gusto e abituarsi a consumarli con gradualità», spiega Eleni Pisano, cheffa, foodwriter e insegnante di cucina.
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