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Gli allevamenti Scaglia ottengono l’Igp, a Rivoli è arrivata la prima certificazione

Il riconoscimento è arrivato grazie al lavoro che il Consorzio Coalvi ha portato avanti per tredici anni

RIVOLI. È tra le prime ad aver ottenuto l’iscrizione Igp come allevamento di “vitellone piemontese della coscia”. Si tratta dell’Azienda Agricola Scaglia nata nel 1931 a Rivoli (To) per volere del bisnonno degli attuali titolari Paolo, Graziano e Mauro Scaglia.

“Il riconoscimento è arrivato – spiega Graziano Scaglia – dopo un lavoro che il Consorzio Coalvi ha portato avanti per tredici anni prima di ottenere a fine 2020 dell’Igp. Ci siamo certificati perché rappresenta un valore aggiunto al potenziale dell’azienda e sottolinea l’importanza dei nostri allevamenti che sono storicamente da sempre di Razza Piemontese”.

Negli 1993 l’Azienda Agricola Scaglia apre il punto vendita con annessi laboratori dove tutt’ora vengono macellate, trasformate e vendute le carni allevate. Attualmente sono presenti 450 bovini di Razza Piemontese, 180 suini, 4.000 polli e 600 conigli, oltre a coltivazioni di mais, orzo, grano e prato destinati all’alimentazione degli animali. La particolarità dell’azienda è quella di credere e praticare una forma di allevamento sostenibile nel pieno rispetto dell’ambiente impegnandosi su cinque fronti: benessere animale; filiera corta; energia rinnovabile; imballaggi riciclabili; Sense Hub. Gli animali sono allevati in spazi adeguati alle loro necessità sia per dimensioni che per pulizia, si nutrono di foraggi e cereali di qualità autoprodotti in azienda e usufruiscono di un pascolo esterno all’aperto per tutto il periodo dell’anno.

Quella di Scaglia è una filiera corta perché gli animali nascono, crescono e vengono macellati nello stesso luogo, perché i foraggi sono coltivati in azienda rispettando la rotazione dei campi ma anche perché si garantisce la salvaguardia della biodiversità anche rifiutando gli Ogm. Dal 2016 l’azienda ha raggiunto il 70% di autosufficienza energetica grazie a 372 mq di pannelli fotovoltaici, 35 mq di pannelli solari, al recupero del calore generato dalle celle frigorifere e all’utilizzo di una caldaia a legna di supporto nei mesi invernali. Sempre dal 2016 tutti gli imballaggi utilizzati sono compostabili. Peraltro. In azienda si utilizza il Sense Hub, un innovativo sistema di rilevatori, applicabili su collari o marche auricolari, che consente di tenere sotto controllo i bovini attraverso lo smartphone. L’impianto notifica in tempo reale eventuali situazioni di stress dei bovini e consente all’allevatore di intervenire puntualmente.

Per maggiori informazioni www.aziendaagricolascaglia.it

Redazione

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