Giornata internazionale dell’epilessia, la Mole s’illumina di viola

TORINO. Lunedì 10 febbraio ricorre la Giornata Internazionale dell’Epilessia per sottolineare come il futuro di questa importante patologia neurologica vada costruito ogni giorno, passo dopo passo, con il supporto di tutti noi. Un gesto solidale, infatti, può diventare contagioso e fare la differenza nella vita delle oltre 500.000 persone che in Italia soffrono di questa impattante malattia.

In occasione della Giornata tante saranno le iniziative promosse dalla Lice Piemonte, per sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgerla attivamente, come sottolinea Irene Bagnasco, Consigliere Lice Piemonte: “Anche Torino ha voluto fare la sua parte, ottenendo infatti che la Mole Antonelliana, monumento simbolo della città, si illumini di viola per celebrare la Giornata, a partire dal tardo pomeriggio fino a notte inoltrata, proprio per testimoniare la vicinanza della città a questa iniziativa“.

Tra gli altri momenti promossi dalla Lice ci sono l’open day presso il Centro di Epilessia Età Evolutiva dell’Ospedale Martini, dalle ore 9 alle ore 12 del 10 febbraio, e il seminario rivolto agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di 1° grado, che si terrà presso la Casa della salute dei Bambini  e dei Ragazzi, in via Gorizia 112/A a partire dalle ore 14.00. In tale occasione sarà presentata la Campagna nelle scuole che la Lice ha promosso per sensibilizzare i ragazzi e gli insegnanti di tutte le scuole italiane sul tema.

L’epilessia colpisce circa 50 milioni di persone in tutto il mondo. Nei Paesi industrializzati, questa condizione neurologica interessa circa 1 persona su 100: si stima quindi che in Europa le persone con epilessia siano 6 milioni ed in Italia oltre 500.000. Attualmente si calcolache in Italia ogni anno si verifichino 86 nuovi casi di epilessia nel primo anno di vita, 20-30 nell’età giovanile/adulta e 180 dopo i 75 anni. Questa patologia, infatti, si può verificare in tutte le età, con due maggiori picchi di incidenza, uno nei primi anni di vita e l’altro – sempre più elevato – nelle età più avanzate. Alla base dell’alto tasso di incidenza nel primo anno di vita ci sono soprattutto fattori genetici e rischi connessi a varie cause di sofferenza perinatale, mentre per gli over 75 la causa risiede nel concomitante aumento delle patologie epilettogene legate all’età: ictus cerebrale, malattie neurodegenerative, tumori e traumi cranici. 

Per maggiori informazioni: www.lice.it – www.fondazionelice.it

Redazione

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