Ecco l’Erythronium, il giglio dei boschi

E’ ora di piantarlo adesso, come tutti i piccoli bulbi, dai narcisi ai crochi, hanno bisogno del riposo vegetativo estivo e del gelo invernale, perciò stanno bene nel sottobosco, sotto gli alberi del giardino dove l’erba stenta a crescere, essi fioriranno in primavera fra le stupite foglie secche che adesso vediamo cadere. E’ la natura che fa il suo ciclo e produce l’habitat ideale per i beniamini del bosco.

L’Erythronium è una piccola bulbosa appartenente alla famiglia delle liliaceae, tipica della nostra zona e diffusa in tutta Europa e dove i boschi sono curati e puliti cresce spontaneo, in particolare dove si trova il castagno, il faggio e il carpino.

 Il nome Erythronium deriva dal greco eryhos che vuol dire rosso, infatti le sue belle foglie sono maculate di rosso e anche per il colore dei fiori rossi quasi simili al ciclamino. In Europa i botanici osservano che sia presente una sola specie, quella detta  dente di cane o dens canis perché ha il bulbo fatto a forma di dente canino appuntito e biancheggiante lungo circa 1,5 cm.  Si chiama pure giglio delle valanghe, giglio dei ghiacci, perché cresce bene nelle ripe scoscese. Il fiore che produce ha la grazia d’un piccolo giglio, è composto da sei tepali d’un colore rosa intenso e all’interno ha sei stami blu che lo rendono particolarmente elegante. Pare che sia una delle piante più antiche apparse già nell’era terziaria.

L’Erythronium Pagoda

La coltivazione di questi bulbi non è molto diffusa, per questo vale la pena di andare a cercare le specie americane   più numerose che si trovano in commercio come l’erythronium Oregon pagoda e il Revolutums, questi ultimi provenienti dal Nord America sono più grandi e hanno più fiori su di uno stesso stelo. Un’altra varietà dal colore giallo rosato e dagli stami color arancio vivo è di origine spontanea anch’essa, ma arriva dal Giappone. In Mongolia e in Siberia dove cresce e abbonda  è usata anche cotta nel latte di renna.

 Va ricordato che questi bulbi non vanno estratti dal terreno quando sono in vegetazione perché sono delicati e difficili da maneggiare. Ormai da noi i nostri dens canis sono considerati una specie protetta perché pressoché estinta, perché furono anche troppo utilizzati in cucina come cipollotti nelle insalate e nelle frittate, sarà bene perciò sostituire il dente di cane con il dente di leone, il giallo tarassaco che abbonda nei prati in primavera.

Redazione

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

Ultim’ora: approvato il BONUS VECCHIETTI 2025 | 800 euro che si sommano a quelli della pensione

Un nuovo sostegno economico, pensato per migliorare la qualità della vita di chi ha lavorato…

1 ora ago

Questa è la sabbia più pericolosa del mondo: una passeggiata qui e chiamano le Onoranze Funebri | Stacci lontano

Ci sono luoghi sulla Terra che sembrano usciti da una cartolina, con spiagge dorate e…

12 ore ago

Siccità nelle Alpi: la pioggia non basta, Coldiretti chiede la discesa anticipata dei margari

Questa lunga e bollente estate sta creando parecchi problemi anche sulle zone alpine. C'è una…

13 ore ago

“Vi possiamo sistemare a vita?” | Questo Ministero sta assumendo tutti: grosso regalo di fine estate

Nuovo concorso selettivo con requisiti specifici e superamento di prove d'esame. Un'opportunità di lavoro stabile…

14 ore ago

Approvato il “Caffè di Cittadinanza”: da oggi non spendi 1 euro | Ti arrivano a casa le capsule gratis

Il caffè fa parte del costume italiano e grazie alla tecnologia è tutto possibile: l'ultima…

17 ore ago

L’hotel meno caro del mondo si trova proprio in Italia: qui con 2 spicci fai la vita di Monica Bellucci | Lusso low cost

Se c'è un sogno comune, è quello di viaggiare in modo lussuoso senza dover ipotecare…

19 ore ago