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Due date di Ermal Meta al Teatro Colosseo: tutto esaurito

TORINO. E’ stato un tour di grandissimo successo quello di Ermal Meta che si conclude al Teatro Colosseo con il doppio appuntamento di domenica 24 e lunedì 25 alle 21. Un tour che era partito sempre dal Piemonte, da Nizza Monferrato, il 30 gennaio.

E’ tutto esaurito il Teatro Colosseo per le due date torinesi, che rappresentano le ultime delle tante tappe che il cantante di origine albanese ha portato in giro per i teatri con il quartetto Gnu Quartet, composto da Raffaele Rebaudengo (viola), Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello). Il connubio, consolidato in occasione del RisorgiMarche, evento benefico a favore delle zone terremotate ideato dall’attore Neri Marcorè, ha creato da subito un’atmosfera magica ed i pezzi, alcuni di grande successo, di Ermal Meta arrangiati per l’occasione per violoncello, viola, violino e flauto, hanno avuto una nuova vita più intima e sentita. La voce di Meta poi fa il resto, oltre alla sua capacità di creare entusiasmo ed empatia con il suo pubblico, cosa che gli ha permesso di registrare il tutto esaurito ad ogni tappa.

E’ stato come un “battesimo” per Ermal, che ha ammesso di non aver mai cantato su arrangiamenti curati da terzi. Il cantautore ha espresso anche più volte massima stima nei confronti di questi bravissimi musicisti, che pare non si siano fatti spaventare neanche dai brani più up.
«In questi tre anni ho fatto cose che sembravano impossibili fino a quattro anni fa – ha ammesso Ermal –. Mi è mancata un’escursione dinamica sul palco, se proprio devo essere pignolo. Mi avrebbe permesso di godere pienamente della musica che stavo facendo. Non ho mai cercato, del resto, di ostacolare il cambiamento. Credo che nella stagnazione non ci sia nulla di buono. Tante cose sono cambiate e ne sono felice. Ora vivo finalmente nel modo in cui volevo vivere. Faccio quello che volevo fare. Ho un debito nei confronti della fortuna».

Parlando della scaletta del tour, Ermal confessa che ha voluto lasciare spazio anche per qualche cover e per qualche brano de “La Fame di Camilla”, il gruppo con cui è nato Ermal Meta che si è sciolto nel 2013: «Abbiamo scelto in base ai gusti – spiega –. Loro sono partiti dalle canzoni più ostiche. Abbiamo voluto creare un percorso variegato. Sarebbe stato semplice pensare di fare solo ballad, ma avremmo corso il rischio di non divertirci. Io voglio emozionarmi, ma anche divertirmi. Con la musica bisogna giocarci. Play alla fine vuol dire suonare, ma anche giocare. L’improvvisazione è tutto».

Nessun biglietto disponibile per entrambe le date.

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