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Un modo di dire di attualità con il dilagare delle truffe online: “Chi a prësta a perd la crësta”

Ho già avuto modo di pubblicare su Piemonte Top News molti articoli dedicati ai modi di dire, ai proverbi e alle curiosità della Lingua piemontese. Un panorama davvero vasto, variegato, e ricco di metafore, uno scrigno di arguzie e pillole di saggezza, di cui il passare del tempo non ha certo ridotto né la brillantezza né l’originalità.

C’è un proverbio di cui ancora non ho avuto occasione di parlare, ed è il seguente: “Chi a prësta a perd la crësta”, ovvero “Chi presta perde la cresta”. Di primo acchito, questo modo di dire sembra calzare a pennello per quelle persone che hanno un’indole poco predisposta alla solidarietà umana, restie mettere a disposizione altrui le proprie cose, le proprie risorse, il proprio tempo libero. Persone in genere alquanto diffidenti, poco generose, che giustificano la loro scarsa propensione ad essere disponibili nei confronti del prossimo con certe “scottature” personali che si sono procurate loro malgrado, allorché, per una volta almeno, avevano ceduto ad un atto di generosità e disponibilità, dando a prestito un oggetto, un libro, un arnese o del denaro liquido ad un loro vicino, ad un parente petulante o addirittura ad uno sconosciuto.

Non è che i nostri vecchi ci vogliano indurre ad essere gretti, ingenerosi e poco disponibili alla solidarietà. Tutt’altro. Ma se ci pensiamo bene, in effetti, c’è del vero in questo modo di dire. I nostri anziani, che ci hanno lasciato preziose pillole di saggezza in forma di proverbi, locuzioni verbali e modi di dire, ci vogliono semplicemente mettere in guardia dai rischi che si possono celare dietro a cerce azioni avventate o compulsive. Anche quando, con leggerezza, diamo a prestito cose, attrezzi, libri, denari, con gratuita generosità, altruismo e senza alcun interesse materiale. Ci invitano solo a porre un pizzico di attenzione in più, e poi nulla osta alla nostra generosità, ci mancherebbe. Ci chiedono soltanto di valutare che i beneficiari delle nostre azioni liberali e dei nostri prestiti, siano affidabili, conosciuti, onesti, e in stato di reale necessità.

Ai nostri tempi, si sa, le truffe on line sono all’ordine del giorno ed è facile cadere in trappole, inganni e frodi, anche ingenti. Si rischia cioè di perdere per sempre il denaro richiestoci, scoprendo quando ormai è troppo tardi, che ci hanno estorto i soldi con l’astuzia e la mala fede, quand’anche era nostra intenzione fare un’opera di bene.

Perdere la cresta, per i nostri progenitori voleva dire proprio questo: perdere non soltanto il bene, l’oggetto o il denaro dato a prestito, ma anche l’amicizia e la stima di colui che aveva beneficiato della nostra generosità. Da galli a capponi, senza più la cresta: senza più l’amico e senza più il denaro. Evitare l’amarezza e lo scorno di una possibile beffa: di questo, con lungimiranza e provata esperienza, ci vogliono ammonire i nostri cari vecchi, che ancora ci parlano con i loro secolari proverbi.

Sergio Donna

Bibliografia:

☆ Michele Bonavero, “Proverbi Piemontesi, Antica saggezza popolare“, Editrice Il Punto, Torino

☆ Sergio Donna, “Parlé piemontèis – Parlare piemontese” | Detti, Motti, Modi di dire e curiosità della Lingua subalpina, Ël Torèt | Monginevro Cultura, Inspire Communcation Editore, Torino segreteria@monginevrocultura.net | 011-0437207

☆ Tino Rchelmy, “Proverbi piemontesi”, Giunti Editore, La Stampa, Torino, 1992

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino", "Statue di Torino" e "Ponti di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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