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Come nascono i pensieri: i maggiori esperti al mondo si confrontano al Politecnico

TORINO. Com’è organizzato il cervello dal punto di vista della struttura gerarchica e quanto è complesso il suo funzionamento? Qual è il nesso mente-cervello e come nascono i pensieri? A questo domande cercheranno di rispondere 15 fra i maggiori esperti mondiali in un seminario aperto anche a una cinquantina di medici e 15 studenti di discipline tecniche e fisiche. L’appuntamento è previsto da domenica 26 a venerdì 31  agosto al Politecnico di Torino. A dialogare sul funzionamento del cervello e di come da elementi fisici e biologici possa sorgere il pensiero saranno i professori Ted Dinan (Irlanda), Gustav Bernroider (Austria), Paavo Pylkkanen (Finlandia), Mark Rasenick (Chicago, USA), oltre ai docenti univeristari italiani Massimo Cocchi, Francesco Cappello, Giuseppe Vitiello e Alessandro Vercelli.

Titolo del seminario è “Brain and Gut Neuroscience: From Molecules to Mood”, mentre ad organizzare è il Research Institute for Quantitative and Quantum Dynamics of Living Organisms – Center for Medicine, Mathematics & Philosophy Studies in collaborazione con Bromatech, Politecnico di Torino e Società Italiana di Biologia Sperimentale. Obiettivo, presentare una visione del cervello sia in termini di organizzazione strutturale gerarchica che di complessità funzionale. Partendo dall’idea che i modelli di rete neurale che portano all’esperienza cosciente abbiano analogie con le relazioni tra molecole di cristalli, fluidi e gas. La scienza del XX e XXI secolo mette in campo poi anche la cosiddetta biologia quantistica, con teorie che offrono prospettive nuove per la ricerca sulla malattia mentale. Proprio la meccanica quantistica e la teoria dei campi quantistici hanno dato ai fisici “gradi di libertà” in più. Derivazioni relativamente nuove della fisica quantistica sono poi la teoria dell’informazione quantistica, la crittografia quantistica e il calcolo quantico reale, che, insieme alla cosiddetta biologia quantistica, aprono la strada a nuovi paradigmi cognitivi e a una nuova letteratura psicologica.

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