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Come funziona il nostro cervello, visita guidata ai laboratori di ricerca del NICO

chemical analyst working on examination of samples using a microscope and tablet

ORBASSANO. Sabato 12 maggio in occasione delle Settimane della Scienza, i ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze della Fondazione Cavalieri Ottolenghi  dell’Università di Torino, saranno a disposizione per una visita guidata dei laboratori di ricerca di Orbassano che si trovano nel complesso dell’Ospedale San Luigi. Un invito aperto a tutti: semplici appassionati e curiosi. Un’occasione per capire come funziona il nostro cervello, che cosa succede quando si ammala o invecchia e, soprattutto, che cosa si può fare per ripararlo. Sclerosi Multipla, Alzheimer, SLA, Sindrome di Down: la strada per sconfiggere queste e altre malattie del sistema nervoso parte dalla ricerca di base. Perché per riparare il cervello bisogna conoscerlo: i ricercatori del NICO di Torino studiano infatti struttura e funzioni del cervello normale, con l’obiettivo di capire come si ammala e come curarlo. La complessità degli studi sul cervello richiede un approccio multidisciplinare: per questo l’Istituto riunisce una squadra di 20 docenti universitari e 40 giovani ricercatori con esperienze complementari, traendo la sua forza dall’unione della ricerca di base con quella di tipo applicativo e clinico. Un mix efficace di esperienza ed entusiasmo giovanile che nel 2017 ha fruttato oltre 70 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.

Attualmente in Piemonte sono circa 75 mila i malati di Alzheimer (a fronte di circa 600 mila in Italia e 50 milioni nel resto del mondo, secondo i dati forniti dal Censis), con stime in crescita a causa dell’invecchiamento progressivo della popolazione. Si tratta di una malattia con devastanti effetti psicologici, emotivi e anche economici sulle famiglie impegnate nell’assistenza ai malati. Basti pensare che il costo medio annuo pari a circa 70 mila euro pro-capite in Italia, comprensivo di costi diretti ed indiretti. All’Alzheimer si aggiungono poi nel solo Piemonte un centinaio di bambini affetti da SMA, circa 700 affetti da SLA e 4.500 persone colpite da Sclerosi Multipla, oltre ad altrettanti casi di lesioni spinali.

 

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