La ricollocazione di tutti i lavoratori – che saranno assorbiti tramite articolo 47 (cessione di ramo d’azienda) – sarà conclusa entro luglio 2020: 280 entro aprile 2019, 330 entro settembre dello stesso anno, 370 entro l’inizio del 2020.
«Finalmente si chiude in modo positivo – commentano Lino La Mendola, della segretaria provinciale della Fiom-Cgil, e Ugo Bolognesi, responsabile di Embraco per la Fiom-Cgil – una vertenza durata mesi che ha vissuto punte drammatiche, come quando l’Embraco aveva avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori. Con questo accordo parte la reindustrializzazione che consente il salvataggio di tutti i posti di lavoro. È un successo ottenuto grazie all’impegno dei lavoratori che non hanno mai smesso di lottare per salvare il proprio posto di lavoro: adesso si tratterà di monitorare attentamente l’avanzamento del piano industriale».
«Siamo soddisfatti del risultato ottenuto e fiduciosi sul buon esito dell’operazione, anche in virtù delle garanzie sulle solidità della società fornite dal Mise. Abbiamo stabilito un monitoraggio continuo sull’evoluzione dell’iniziativa e soprattutto abbiamo ottenuto che i lavoratori non perderanno né salario né diritti. È stata una trattativa complicata e piena di ostacoli, che però ha tracciato una linea in difesa del lavoro in Italia. Basta delocalizzazioni incontrollate», aggiungono Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm.
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