Il 10 ottobre 1990, all’ospedale Molinette, Mauro Salizzoni eseguiva il primo trapianto di fegato
TORINO. C’è anche Mauro Salizzoni, fino al dicembre 2018 direttore del Centro Trapianti delle Molinette di Torino, tra i medici che, a migliaia in queste ore, si stanno offrendo come volontari per dare una mano nell’emergenza coronavirus. “Mi sono proposto una decina di giorni fa ai responsabili di quello che ancora chiamo il ‘mio’ reparto. Se hanno necessità, sono pronto – spiega Salizzoni, considerato fino alla pensione il re dei trapianti e attuale vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte -. Sono un chirurgo e non uno pneumologo, né un virologo, ma credo che potrei dare un contributo, anche perché so che in reparto si sono dovuti allontanare tre medici risultati positivi”.
E, ancora: “Trovo giusto e sensato richiamare al lavoro anche i medici pensionati purché ovviamente in buon stato di salute. Io mi sono rotto una caviglia con una stupida caduta a dicembre e cammino ancora con una stampella, ma sto benissimo. Se necessario torno a lavorare subito. L’attività dei trapianti è diminuita, si procede solo con le urgenze, ma c’è così tanto da fare in ospedale...”.
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