TORINO. Non è una novità. Le banche da alcuni anni a questa parte stanno riorganizzando la rete delle filiali e di conseguenza hanno messo in atto una sorta di «cura dimagrante». Sono numerose le filiali e gli uffici che hanno chiuso, tanto che alla fine dello scorso anno i Comuni con una filiale sono diventati 602 rispetto ai 611 dell’anno prima e ai 642 dell’anno prima.
Nonostante il calo degli sportelli è comunque lievitato il numero dei dipendenti. E a testimoniarlo sono i dati forniti da Bankitalia: in Piemonte il numero di filiali è passato dalle 2.364 del 2016 alle 2.251 dell’anno scorso, con una riduzione del 4,8 per cento, mentre gli impiegati bancari sono diventati 32.560, l’otto per cento in più di quanti fossero dodici mesi prima, quando in tutta la Regione se ne contavano 30.156.
Il discorso non vale per altre province però. Una decisa contrazione si registra nel Verbano, dove i dipendenti delle banche sono scesi di quasi un terzo, passando da 752 a 535, nonostante sia stato aperto uno sportello in più rispetto al 2016. A Biella, il numero di dipendenti è sceso del -7 per cento, apreggiando di fatto la flessione degli sportelli. Ad Alessandria hanno chiuso 19 sportelli su 259 attivi due anni fa e i dipendenti passati da 1.598 a 1.494. Più contenuto il calo nel Cuneese, seconda area piemontese per numero di sportelli nel 2017 (462, erano 480 l’anno precedente) e quella dove minore è stato il ridimensionamento dei bancari (-1,4%).
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