Cairo, 15 anni di promesse non mantenute grazie a tanti “yes man”

TORINO. Ci eravamo lasciati dopo l’umiliazione (l’ennesima) di Lecce in attesa che fosse ufficializzato l’esonero di Mazzarri e l’arrivo di Longo. In una qualsiasi società degna di questo nome il tutto si sarebbe verificato in un paio d’ore al massimo ma qui si sa abbiamo tempi biblici per fare qualsiasi cosa (sono 15 anni che siamo in attesa che parta un progetto serio) e quindi come una elefantessa incinta che partorisce dopo 22 mesi ci sono voluti ben 3 giorni perché fosse annunciato l’arrivo dell’ex tecnico della Primavera sulla panchina granata.

Da buon mercante Cairo ha infatti voluto trovare un accordo economico con Mazzarri e cosi facendo ha raggiunto l’ennesimo successo della sua gestione alla “genovese” risparmiando tra esonero e arrivo di Longo circa 200.000 euro. Il nostro Presidente è furbo come una volpe e dopo Longo ha tolto dalla naftalina capitan Asta e lo ha nominato direttore tecnico dando il via alla “operazione simpatia siamo tutti granata”. Biglietti a 2 euro e i bambini della Torino Academy per dare entusiasmo a quelli che si accontentano del “biscottino”. In effetti tra quota abbonati (non 19.000 biglietti venduti come hanno voluto sbandierare sul sito della società) e i tifosi dei ciclisti si sono superate le 20.000 presenze teoriche, peccato che poi lo stadio fosse come sempre mezzo vuoto, o mezzo pieno come più vi piace, in quanto buona parte degli abbonati non si sono presentati ai cancelli in aperta contestazione contro questa società e i suoi esperimenti sociali.

Lo squallido tentativo del “biscottino” granata però è andato subito di traverso. Anche la Sampdoria ci ha asfaltato portando il nostro bottino negativo nelle ultime cinque partite (4 di campionato e 1 di Coppa Italia) a 20 reti subite. E non parlatemi di arbitraggio avverso perché, ad oggi, manco se ne pagassimo uno di tasca nostra di fischietto riusciremmo a vincere una partita. Colpa di Longo? Assolutamente no! Moreno ha come sua unica colpa di avere accettato di diventare il parafulmine di una gestione societaria sempre più allo sbando. La squadra è sulle ginocchia da mesi e i giocatori sono contati, che miracolo potrebbe fare il buon Longo se non quello di portarli a Lourdes sperando in una intercessione della Madonna? Facile oggi scaricare le colpe su Mazzarri che da buon yes man quale è sempre stato ha sempre avallato le decisione di questa proprietà e quando a gennaio ha chiesto qualche innesto (si lo ha fatto anche se vi pare incredibile) ha visto solo giocatori uscire dalla porta e nessuno entrare.

I nodi stanno venendo tutti al pettine ed è inutile ripetere i 15 anni di promesse mai mantenute e di frasi ad effetto. Presidente Cairo lei è un perdente, almeno nel calcio visto che altre sue aziende sembrano essere dei successi imprenditoriali. E’ un perdente perché sono i risultati sportivi a dimostrarlo, è un perdente perché i suoi colleghi (cui ama spesso paragonarsi) i soldi li mettono nelle società, non prendono come lei uno stipendio. E’ un perdente perché “bestemmiando” si paragona a Pianelli e a Novo, è un perdente perché non si è mai appassionato ai nostri colori e alla nostra gente quando bastava davvero poco. E’ un perdente perché sta volutamente distruggendo la storia gloriosa di una società come il Toro e, visto che non è una persona stupida, anzi, i sospetti che lei sia solo un prestanome sono sempre più evidenti.

Non finiremo in serie B (anche se chissà quanto le fanno gola i 25 milioni di euro di bonus della Lega) perché per nostra fortuna ci sono squadre che stanno messe peggio di noi ma il rischio resta reale. A fine stagione poi via ai saldi estivi. I pezzi grossi (quei pochi che abbiamo) se ne andranno e il Torino diventerà l’hard discount del prossimo calciomercato. Se ne andranno perché i vari Sirigu e Belotti, almeno loro, hanno una mentalità vincente. Per gli allocchi che poi ancora la seguiranno (sempre che lei ci sia ancora perché io continuo ad avere i miei dubbi) continuerà l’operazione “simpatia granata” saranno ingaggiati per dirigere la claque in curva Sebastopoli Annoni, Bruno, Junior, Policano e Pulici?

Boniperti diceva: “alla Juve l’unica cosa che conta è vincere”. Noi siamo più umili e meno pretenziosi e ci basterebbe avere un Presidente vincente almeno nella testa e nel cuore…un cuore ovviamente granata.

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