An employee works on a Borsalino hat in the factory in Alessandria, Italy, May 5, 2017. Picture taken May 5, 2017. REUTERS/Alessandro Garofalo
Nei prossimi dieci giorni potranno pervenire eventuali rilanci. Bisognerà, quindi, aspettare il 22 luglio per l’aggiudicazione definitiva, ma appare verosimile che ad aggiudicarsi l’azienda sarà la Haeres Equita di Philippe Camperio. L’offerta complessiva, secondo indiscrezioni, ammonterebbe a oltre 10 milioni di euro. Il percorso si completa in tempi veloci, meno di sette mesi dalla nomina dei curatori.
«Ora possiamo iniziare a lavorare e a fare il nostro piano di sviluppo sul territorio di Alessandra e sui mercati internazionali. I primi Paesi a cui guardiamo sono il Giappone, dove sarò già la prossima settimana per una nuova joint venture e gli Stati Uniti – dichiara Philippe Camperio -. Ci impegniamo a mantenere le radici ad Alessandria dove abbiamo 135 dipendenti e contiamo di fare assunzioni di operai ma anche nel campo del marketing e della comunicazione”, aggiunge Camperio. “Finalmente possiamo guardare al futuro con serenità”.
Anche il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco commenta in maniera positiva la notizia della vittoria all’asta da parte di Haeres Equita: «Questo ottimo risultato premia l’importante attività che in tutti questi mesi tutta la comunità alessandrina ha dedicato a questa importante battaglia. Con il Comune alla guida siamo riusciti a portarla fuori dai confini provinciali, facendola diventare nazionale e non solo. Lo dimostra il premio che andremo a ritirare il 21 luglio, in Sicilia, nella suggestiva cornice del Teatro Antico di Taormina, il “Tao Award per la Tutela della Cultura e della Moda Made in Italy”. Sempre a Taormina, dal 14 al 21 ci sarà la mostra #saveborsalino. Quella che abbiamo portato avanti è stata una battaglia, la cui importanza è stata capita anche fuori Alessandria. Da oggi si apre la possibilità di dare il via a preziose collaborazioni della maison Borsalino con altri importanti marchi, dando sempre più lustro e prestigio al Made in Alessandria, grazie a una gestione privatistica intelligente, rapida, concreta e aperta al mondo».
Sul fronte sindacale c’è soddisfazione, in quanto «termina un percorso lungo e tortuoso. Tre anni difficilissimi, pieni di paure, dubbi, incertezze. Speriamo di essere, davvero, arrivati alla conclusione di questa vicenda che ha visto riunirsi, per salvare il marchio Borsalino, tutta una città. Noi abbiamo sempre creduto in loro, con fiducia. La notizia arrivata oggi ne è la conferma. Non c’eravamo sbagliati». A ringraziare tutti gli alessandrini per la solidarietà dimostrata e il sostegno in tutte le iniziative organizzate sono i sindacalisti Lionello Fortunato, lavoratore nello storico cappellificio di Spinetta Marengo e iscritto Cisl, con Maria Iennaco (Cgil) e le Rsu Gabriele Allegro (Cgil) e Antonio Pignataro (Uil).
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