«Compio novant’anni, un traguardo importante – scrive nella sua missiva –. Ho già
«E’ stato un anno eccezionale, dopo una lunga serie altrettanto eccezionale – si legge sempre nel testo scritto a mano -. Voglio fare i complimenti a tutti, alla società e ai giocatori che sono stati straordinari, ma il mio abbraccio va soprattutto ai tifosi che sempre mi ricordano e mi danno segnali di grandissimo affetto.
Nella festa per lo scudetto ho perfino visto sventolare una enorme bandiera bianconera con il mio ritratto e non nascondo che mi ha fatto emozionare. Alla Juve posso fare un solo augurio: continuare a vincere perché, come sapete, rimane sempre l’unica cosa che conta…».
Di vittorie e soddisfazioni alla Juventus Boniperti ne ha avute tantissime, come è logico per il suo lunghissimo curriculum, sul campo ma soprattutto dietro la scrivania: cinque scudetti da giocatore, nel “Trio magico” con Charles e Sivori, tutti i trofei possibili, in Italia e nel mondo, nel suo ventennio da presidente. Nel club bianconero era arrivato a 17 anni, pagato sessantamila lire fifty fifty tra la squadra del suo paese, Barengo (Novara), e il Momo che l’aveva tesserato. Ne è uscito 48 anni dopo, quando ha lasciato la presidenza effettiva della Juventus. E’ stato presidente dal ’71 al ’90 e poi, quando fu richiamato dalla famiglia Agnelli, amministratore delegato dal ’91 al ’94. Dal 2006 è presidente onorario.
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