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Boniperti compie 90 anni e ribadisce: Juve continua a vincere, è l’unica cosa che conta

TORINO. “Vincere rimane l’unica cosa che conta…”. La frase non è propriamente di stampo decoubertiano, ma la storia ha sicuramente dato ragione a Giampiero Boniperti che oggi compie 90 anni. L’eroe di tante battaglie bianconere, in una lettera indirizzata all’Ansa, rispolvera proprio quella frase divenuta celebre, tanto da assurgere a vero e proprio marchio della società con cui – da giocatore e dirigente – Boniperti ha vinto tutto.

«Compio novant’anni, un traguardo importante –  scrive nella sua missiva –. Ho già ricevuto auguri e congratulazioni che mi hanno fatto molto piacere. Mi hanno cercato in tanti, ho ricevuto grandi testimonianze d’affetto. Di questo ringrazio tutti pubblicamente. Sto seguendo i Mondiali in Tv, il calcio mi appassiona sempre. Peccato davvero che non ci sia l’Italia, ma per fortuna le soddisfazioni continuano ad arrivarmi dalla mia amata Juve».

«E’ stato un anno eccezionale, dopo una lunga serie altrettanto eccezionale – si legge sempre nel testo scritto a mano -. Voglio fare i complimenti a tutti, alla società e ai giocatori che sono stati straordinari, ma il mio abbraccio va soprattutto ai tifosi che sempre mi ricordano e mi danno segnali di grandissimo affetto.
Nella festa per lo scudetto ho perfino visto sventolare una enorme bandiera bianconera con il mio ritratto e non nascondo che mi ha fatto emozionare. Alla Juve posso fare un solo augurio: continuare a vincere perché, come sapete, rimane sempre l’unica cosa che conta…».

Di vittorie e soddisfazioni alla Juventus Boniperti ne ha avute tantissime, come è logico per il suo lunghissimo curriculum, sul campo ma soprattutto dietro la scrivania: cinque scudetti da giocatore, nel “Trio magico” con Charles e Sivori, tutti i trofei possibili, in Italia e nel mondo, nel suo ventennio da presidente. Nel club bianconero era arrivato a 17 anni, pagato sessantamila lire fifty fifty tra la squadra del suo paese, Barengo (Novara), e il Momo che l’aveva tesserato. Ne è uscito 48 anni dopo, quando ha lasciato la presidenza effettiva della Juventus. E’ stato presidente dal ’71 al ’90 e poi, quando fu richiamato dalla famiglia Agnelli, amministratore delegato dal ’91 al ’94. Dal 2006 è presidente onorario.

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