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Bagna Cauda Day, a padre Enzo Bianchi consegnato il premio “Testa d’aj”

ASTI. Ancora gli ambienti odorano del lascito del Bagna Cauda Day 2018 – celebrato in oltre 150 locali piemontesi e nel resto del mondo con la partecipazione di oltre 17 mila appassionati – e già gli organizzatori annunciano le date del prossimo evento, che si terrà nei giorni 22-23-24 novembre 2019. L’evento, organizzato dall’associazione Astigiani, ha visto nella giornata di domenica la consegna degli attestati di partecipazione (con un buono per materiale didattico) agli studenti che hanno dato vita alla ricerca “La bagna alla lavagna”, un’iniziativa che ha coinvolto centinaia di studenti delle scuole astigiane; ma il momento clou della giornata è stata la cerimonia del premio Testa d’aj (Testa d’aglio) che si è tenuta presso Palazzo Ottolenghi ad Asti. Gli assegnatari del premio sono stati: padre Enzo Bianchi, il fondatore della Comunità Monastica di Bose; Stefano Scavino di Costigliole, un giovane architetto che ha abbandonato la professione per dedicarsi a tempo pieno all’agricoltura e Massimo Ricci, disegnatore e pittore, nonché autore del “bavagliolone” indossato dai 17 mila commensali del Bagna Cauda Day.

Tale riconoscimento viene assegnato ogni anno dall’associazione Astigiani nell’ambito del Bagna Cauda Day alle persone che con il loro impegno hanno dimostrato di saper vivere controcorrente: nel 2016 fu premiato lo scrittore Guido Ceronetti e nel 2017 l’autore di Striscia la Notizia Antonio Ricci. Quest’anno è toccato ad Enzo Bianchi definito, secondo la motivazione letta dal presidente di Astigiani, Pier Carlo Grimaldi, «un religioso capace di andare oltre le scritture e di cercare l’uomo che era. Enzo Bianchi è anche una voce che con i suoi libri ha condiviso i valori e la cultura nel cuore della nostra associazione».

A seguire, il premio è stato assegnato a Stefano Scavino; colui che tre anni fa fondò l’azienda “Duipuvrun” a Costigliole d’Asti. Oggi, Duipuvrun vende cassette di ortaggi misti a privati e serve i ristoranti con le sue produzioni tipiche. È stato Filippo Mobrici a consegnare il premio al giovane agricoltore e, in qualità di presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, ha ricordato come insieme a padre Enzo Bianchi e Giovanni Sodano – senatore e padre del cardinale Angelo Sodano – si giocò ad un ruolo fondamentale nel convincere i contadini a costituire la Cantina Sociale Araldica di Castel Boglione.

Infine, il premio assegnato a Massimo Ricci, consegnato dalle mani del sindaco di Asti Maurizio Rasero, il quale ha ringraziato l’associazione Astigiani per aver contribuito a restituire orgoglio alla storia e alla cultura locale. «La mia vita professionale è stata decisamente controcorrente – ha raccontato Ricci – ero laureato in giurisprudenza ma fin da piccolo avevo la passione per il disegno. Fu mio padre, nonostante avessi ricevuto diverse proposte di lavoro, a consigliarmi di seguire la strada dell’arte. Con il bavagliolone per il Bagna Cauda Day ho avuto il piacere di tornare al disegno umoristico che ho praticato per tanti anni su La Stampa di Torino. Ho scoperto di essere ancora capace di sorridere, in un momento non troppo allegro».

E, in conclusione della cerimonia, Sergio Miravalle (direttore della rivista Astigiani), ha lanciato una proposta al pubblico di Palazzo Ottolenghi per l’edizione 2019 del Bagna Cauda Day: «Il prossimo anno vorremmo dare all’evento una connotazione di pace. Ci siamo resi conto che la bagna cauda può essere gustata da persone di ogni religione, per questo la nostra idea è di farla preparare insieme da un cuoco cristiano, uno musulmano, uno ebreo». La benedizione di padre Enzo Bianchi fu immediata: «La vostra non è solo una sagra, se riuscirete a coinvolgere varie culture sarà un bel risultato. A tavola ci si riconcilia, ci si avvicina e si sconfiggono le paure. La convivialità contribuisce al cammino di umanizzazione che oggi è tanto necessario. Invito soprattutto i giovani a un’insurrezione delle coscienze, in opposizione a una logica di esclusiva ricerca del profitto».

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