Personaggi

Nati il 5 marzo: Pietro Micca, eroe durante l’assedio di Torino, tra i più conosciuti d’Italia

Pietro Micca è uno dei personaggi più conosciuti d’Italia. Gli sono stati dedicati monumenti, vie, scuole… addirittura un sottomarino. Ma, in realtà, quanti conoscono la vera storia di questo minatore morto eroicamente a 29 anni?

Pietro Micca nasce a Sagliano d’Andorno (oggi Sagliano Micca), piccolo centro del Biellese, il 5 marzo 1677, da Giacomo, “mastro da muro”, e della sua seconda moglie, Anna Martinazzo. Seguendo l’esempio paterno, in giovane età intraprende il mestiere di muratore. Rimasto tuttavia senza lavoro, decide di arruolarsi nelle fila dell’esercito sabaudo, che è entrato da pochi anni nella guerra di successione spagnola (1702-14), passando dal fronte filofrancese (1702) a quello filoimperiale (1703). Nel luglio 1705 fa parte della compagnia minatori di Sua Altezza Reale, in qualità di soldato semplice. E’ soprannominato “Passapertut”, probabilmente per la sua abilità nell’infilarsi nei cunicoli più angusti.

La compagnia minatori ha un ruolo centrale durante l’assedio posto a Torino dalle truppe francesi nel 1706. Si tratta di un’unità creata per il servizio nelle miniere sotto il duca Carlo Emanuele II (1657), compresa fra i reparti delle maestranze d’artiglieria. Nella notte tra il 29 e il 30 agosto 1706 una squadra di granatieri nemici entra in una galleria sotterranea della Cittadella, dopo aver sopraffatto le sentinelle che la presidiano.

L’intento dei granatieri francesi è quello di minare la Mezzaluna del Soccorso, un’importante fortificazione della Cittadella che nei giorni precedenti non è stato possibile occupare. Pietro Micca è di guardia ad una scala sotterranea insieme a un commilitone.

La cronaca di Giuseppe Maria Solaro della Margherita narra che i due soldati sentono dei colpi di arma da fuoco e capiscono che non avrebbero resistito a lungo: decidono così di far scoppiare una carica di polvere nera precedentemente collocata in una nicchia nella parete della scala, allo scopo di provocarne il crollo e non consentire il passaggio ai nemici. Pietro Micca, anziché fuggire, allontana il compagno dicendogli: “Togliti di lì, tu sei più lungo di un giorno senza pane! Lascia fare a me, salvati”.

Detto questo dà fuoco a un tratto di miccia molto corta e si dà alla fuga. Ma la miccia e corta e “Passepertut” viene repentinamente muore per le gravi lesioni interne e per i gas venefici prodotti dall’esplosione. I suoi resti saranno tumulati in una fossa comune.

La figura e l’operato di Pietro Micca vengono esaltati nell’Ottocento, soprattutto da chi lo considera l’archetipo del patriota risorgimentale, disposto a donare la vita pur di allontanare lo straniero dall’Italia. A Sagliano Micca la sua casa natale è stata recentemente restaurata. Nel corso dei secoli è stata visitata da Garibaldi, Umberto I, che ha inaugurato un monumento nella piazza del paese, e dalla regina Margherita di Savoia.

Il ritrovamento della scala fatta saltare da Pietro Micca avverrà soltanto nel 1958 grazie alle ricerche dell’allora capitano Guido Amoretti, appassionato archeologo e studioso di storia patria. Contribuiranno alla scoperta il professor Alessandro Molli Boffa e il fotografo Emilio Rosso. In seguito al ritrovamento, nel 1961 verrà fondato il Museo Pietro Micca (visitabile dal martedì alla domenica). All’eroe della Cittadella sono stati dedicate diverse statue in divisa da artigliere, nell’atto di sacrificare la sua vita per salvare Torino. Tra queste quella eseguita ,nel 1863 da Giuseppe Cassano e posta l’anno seguente sul fronte del Mastio della Cittadella.

Piero Abrate

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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