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All’Assietta la rievocazione della battaglia del 1747

USSEAUX. Il 19  luglio del 1747, sul crinale che fa da spartiacque tra la Valle di Susa e la Val Chisone, fu combattuta una battaglia che ebbe un esito determinante per la Guerra di Successione austriaca, conflitto che stava sconvolgendo l’Europa e pareva, fino ad allora, non trovare uno sblocco.

Sui declivi del Colle dell’Assietta, a quota 2566 metri, erano schierati da un lato 32 battaglioni francesi, per complessivi 20 mila uomini, e sul fronte opposto, 13 battaglioni piemontesi, per un totale di 7.500 uomini, al comando del conte Cacherano di Bricherasio.

Fu una battaglia lunga e sanguinosa. La superiorità dei francesi si faceva sentire, e in più occasione i soldati piemontesi furono sul punto di soccombere. Le staffette, con i loro dispacci, informavano continuamente il comando sabaudo sull’incerto andamento della battaglia, e quando fu chiaro che i Francesi erano ormai in procinto di sfondare lo schieramento piemontese, e dal comando era già stato consegnato un dispaccio con l’ordine della resa, un grido si levò sul colle: “Noi da sì i bogioma nen!”. Era il rifiuto ad ogni resa o ritirata. Era l’orgoglio di un esercito che voleva difendere la propria storia e la propria Nazione. Di qui è nata l’espressione “Bogia nen!”, da intendersi come esortazione alla fermezza e alla caparbietà (non certo all’inerzia), doti tradizionalmente riconosciute al popolo piemontese.

Scarsi di munizioni, e spesso ricorrendo a lanci di sassi, i Piemontesi − eroicamente – contravvenendo agli ordini pervenuti sul campo di battaglia, non si mossero, e alla fine, dopo cinque ore di combattimento, ebbero la meglio. Le perdite francesi furono enormi (quasi 5.000 uomini, tra morti, feriti e prigionieri): un quarto delle forze schierate. Sul fronte piemontese le perdite furono di appena 200 uomini.

La battaglia era vinta. Ma contrariamente alla piega che la battaglia aveva preso all’inizio, i vincitori erano i Piemontesi. I vinti erano i Francesi, che ripiegarono in una disordinata ritirata. Era per loro un secondo amaro smacco, poiché qualche anno prima dell’Assietta avevano già inutilmente tentato di sfondare in Piemonte cingendo d’assedio la città di Cuneo, che invece aveva eroicamente resistito all’assalto, respingendo il nemico.

Fu il conte Francesco Panissera di Veglio, assistente di campo del Conte di Bricherasio, a scendere a Torino in sella ad un cavallo lanciato al galoppo per portare personalmente al re Carlo Emanuele III la notizia della fulgida vittoria. La cavalcata si protrasse per tutta la notte.

Sabato 20 Luglio sarà possibile salire al Colle dell’Assietta, a piedi o in auto: dal pomeriggio, sono previste visite guidate al campo di battaglia, nei pressi del laghetto antistante il rifugio Casa Assietta. Alle ore 21, è in programma una fiaccolata, sino alla Butta dei Granatieri, con tappa all’Obelisco eretto in memoria della battaglia.

Domenica 21 luglio, dopo la Cerimonia d’Onore ai Caduti di fronte all’Obelisco dell’Assietta, sarà rievocata, con centinaia di figuranti in divisa, la storica e vittoriosa battaglia. Un programma ideale per celebrare la 51ª Festa del Piemonte, nel ricordo dell’impresa eroica di quei coraggiosi granatieri piemontesi, che ancora una volta seppero difendere i confini dello Stato e salvare la Patria dall’occupazione straniera.

Nel giorno in cui è anche in programma la Gran fondo ciclistica Sestriere-Colle delle Finestre, per raggiungere nella mattinata domenicale il Colle dell’Assietta è consigliato il percorso che sale la Val Chisone da Pinerolo in direzione Sestriere, sino al bivio di Usseaux. Si prosegue poi per Balboutet e Pian dell’Alpe, da dove inizia la Strada Provinciale 173 dell’Assietta, interamente sterrata sino a Sestriere. In occasione della Festa del Piemonte, domenica 21 luglio è in vigore il senso unico di circolazione in salita da Pian dell’Alpe verso il Colle dell’Assietta dalle 9 alle 12. Dalle 13 alle 19 la Provinciale 173 è percorribile solo in discesa sino al Pian dell’Alpe.

Per tutte le informazioni e prenotazioni si possono chiamare i numeri telefonici 337.225401 e 347.5288615.

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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