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Arrestati dopo 6 mesi gli autori della rapina e del pestaggio al parroco di Sala Biellese

La parrocchia di Sala Biellese

SALA BIELLESE. I carabinieri di Biella hanno arrestatoi gli autori della rapina e del sequestro di persona avvenuti il 6 marzo scorso ai danni del parroco di Sala Biellese. La richiesta è partita dalla Procura della Repubblica di Biella, a seguito degli elementi acquisiti dagli investigatori. In manette sono finiti Gino Martinatto, 60 anni e Vincent Joaquin Terlizzi, 21 anni.

I due, dopo essersi presentati presso la casa parrocchiale, avevano chiesto al parroco, don Giovanni Zacchero Gambro, di poter entrare in chiesa per ricercare un portafoglio smarrito. Dopo l’ispezione negativa, i due si erano ripresentati dal prelato, richiedendo di lasciargli il proprio recapito cellulare, da utilizzare qualora il portafoglio fosse stato rinvenuto successivamente. Nella circostanza il sacerdote aveva consegnato ad uno dei due un block notes per annotare un recapito, ma proprio in quel momento era stato aggredito violentemente, quindi immobilizzandolo con percosse. I malviventi si erano impossessati del suo portafoglio e del cellulare e dopo averlo condotto in una camera lo avevano legato a un termosifone e imbavagliato. All’interno della casa i malviventi, dopo aver messo a soqquadro l’appartamento, avevano asportato anche 500 euro in contanti. Dopo circa un’ora il prelato è riuscito a liberarsi e a contattare il 112.

Le indagini si sono rivelate difficili per il fatto che la vittima, a causa di molteplici fattori, non riusciva a dare indicazioni attendibili sul conto degli autori, descritti come stranieri, perché durante le fasi della rapina parlavano in inglese. Utili all’attività investigativa, durata cinque mesi, sono state le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza urbana del Comune interessato e dei Comuni limitrofi, dalle quali è stata riscontrata la presenza dei due soggetti in orario compatibile con l’evento in cui sono transitati nei pressi della parrocchia.

Le caratteristiche fisico-somatiche dei sospettati hanno permesso di focalizzare l’attenzione degli investigatori su Gino Martinatto, descritto dalla vittima come il rapinatore più anziano, e Joaquin Vincent Terlizzi, all’epoca incensurato. Nel corso del controllo è emerso come entrambi i soggetti fossero ottimi conoscitori della lingua inglese, con la quale comunicavano tra loro. Nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita dal Terlizzi, i militari hanno avuto modo di rilevare la presenza di appunti, nomi e cifre annotati su alcuni ritagli di carta che hanno attirato la loro attenzione, perchè redatti con una grafia fortemente somigliante a quella utilizzata per scrivere il numero di telefono ed il nome fittizio sul block notes consegnato al parroco. Gli scritti, interessata la Procura della Repubblica di Biella, sono stati oggetto di una attenta perizia che ha confermato l’intuizione degli investigatori, riconducendo i biglietti sequestrati nelle due circostanze alla medesima mano.

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