TORINO. La disinformazione è un problema di tutti, non solo degli algoritmi di Facebook o delle famose vicende russo-americane del Russiagate nel caso Clinton-Trump; il termine fake-news (in italiano, notizie fasulle) indica, citando il Treccani online, «un’informazione in parte o del tutto non corrispondente al vero, divulgata intenzionalmente o inintenzionalmente attraverso il Web, i media o le tecnologie digitali di comunicazione, e caratterizzata da un’apparente plausibilità, quest’ultima alimentata da un sistema distorto di aspettative dell’opinione pubblica e da un’amplificazione dei pregiudizi che ne sono alla base, ciò che ne agevola la condivisione e la diffusione pur in assenza di una verifica delle fonti », un fenomeno che è aumentato con l’avvento di internet ed il conseguente nascere della “libera informazione”.
«Con l’avvento dei social network, il concetto di informazione è cambiato drasticamente: un titolo, oggi, vale molto più di una testata», ha scritto Biagio Simonetta in un articolo sul Sole 24 ore. Nel mondo di illimitate possibilità quale Internet è e si sta dimostrando per l’uomo moderno, vari sono i pericoli, sopratutto nel campo dell’informazione. Ed a esserne esposti sono sopratutto gli anziani: un sondaggio di Ipsos, una delle più grandi agenzie mondiali nel campo degli studi di mercato, ha rivelato come il 76% degli over 60 italiani possegga almeno un account in uno dei maggiori social network contemporanei (Facebook, Twitter, Instagram etc) e di come il 25% di questi ne faccia un utilizzo attivo per discutere ed informarsi sui temi di attualità.
«Quanto siamo sicuri di non restare intrappolati in qualche inganno? Sentiamo parlare di “fake news”, di bufale, ma come facciamo a riconoscerle e quanto ci danneggiano come cittadini? Come possiamo difenderci dalle notizie false che girano in internet e sui social e che ci raccontano in malafede qualcosa che non è? », così Auser ci introduce all’evento, che si terrà presso l’Auditorium della Città Metropolitana di Torino in corso Inghilterra 7. «Gli anziani – spiega il presidente nazionale Vincenzo Costa – sono una delle categorie più esposte al rischio di incappare nelle bufale, ecco perché abbiamo deciso di approfondire questo tema, conoscere ci aiuta a comprendere meglio. L’Auser considera l’apprendimento permanente una parte importante del proprio progetto sociale anche nella convinzione che investire in cultura rafforza la democrazia e migliora la società.».
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