ANDRATE. Un altro piccolo centro, un paesino di 500 abitanti in provincia di Torino, resta senza la sua farmacia. Il prossimo 31 dicembre la rurale sussidiata di Andrate, quasi al confine con la Valle d’Aosta, abbasserà definitivamente la saracinesca dopo 18 anni di attività. La delibera del Comune prende atto della rinuncia della titolare, la titolare dottoressa Eleonora Busso, e chiede l’attivazione della gestione provvisoria.
“La decisione non arriva a cuor leggero – fa sapere Andrea Colombo, direttore di Federfarma Torino – e senza tentativi di ripristinare una situazione economica ormai insostenibile, con un fatturato già in partenza ai limiti della sopravvivenza e più che dimezzato in pochi anni”.
“Questa situazione – spiega Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte – mette in evidenza quello che succede alle farmacie piccole che risiedono in zone rurali alle quali viene tolta l’aria per respirare. La decisione della Regione di distribuire direttamente alle case di riposo, ha tolto alla farmacia quel minimo indispensabile per stare in piedi. Tanto è vero che negli ultimi anni questa farmacia ha dimezzato il suo fatturato”.
“Non possiamo accettare di pagare, insieme ai cittadini, un prezzo così alto per il semplice fatto di risiedere in zone rurali o più disagiate – commenta Andrea Garrone, vice presidente rurali Federfarma Torino -. Le farmacie, non dimentichiamolo, sono concessioni governative, ovvero presidi che erogano salute in nome e per conto dello Stato. E, come nel caso della farmacia di Andrate, devono essere sostenute a prescindere, per non venir meno al proprio mandato”.
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