Accademia di Medicina, una lettera aperta del presidente a tutti i colleghi

TORINO. Il presidente dell’Accademia di Medicina di Torino Giancarlo Isaia, per raccogliere proposte e commenti di natura medica, al fine di predisporre un documento dell’Accademia sull’attuale situazione di emergenza nel Paese, ha scritto una lettera aperta ai colleghi che volentieri pubblichiamo.

Gentili Colleghe, Cari Colleghi, 
l’Accademia di Medicina di Torino è stata chiamata più volte nella sua secolare storia a fungere da “consulente” per i temi sanitari e di salute pubblica dello Stato, integrata di fatto nel Consiglio Superiore di Sanità, istituito da Carlo Alberto nel 1847. Questa attribuzione di organo consulente venne conservata con la proclamazione del Regno d’Italia fino alla promulgazione della “Legge Ricasoli” sulla riorganizzazione amministrativa dello Stato (20 marzo 1865): in particolare, i Soci della Società Medico Chirurgica, nel 1835 diedero vita ad una pubblicazione intitolata “Effemeridi del Cholera morbus”, dedicata esclusivamente a notizie, provvedimenti, disposizioni e studi sull’epidemia che aveva investito l’Europa. Sulle pagine del Giornale dell’Accademia è possibile trovare traccia delle discussioni, dei suggerimenti e delle acquisizioni scientifiche fatte durante le diverse epidemie che hanno colpito il nostro Paese, ad eccezione della epidemia di spagnola del 1918-20, di cui non si poteva parlare, neppure in ambito scientifico, per la specifica censura imposta dal Governo.

Anche in questa occasione l’Accademia di Medicina si è interrogata su quale potesse essere oggi il suo modesto contributo per superare nel nostro Paese una situazione che, se non efficacemente gestita, rischia di rivoluzionare la nostra civiltà: a tal fine, abbiamo attivato una pagina del nostro sito web (http://www.accademiadimedicina.unito.it/) nella quale è possibile a tutti (non solo ai Soci dell’Accademia) pubblicare il proprio contributo, mediante il quale esternare liberamente opinioni, proposte, progetti, idee, ma anche commenti a contributi di altri Colleghi, in modo di innescare un dibattito la cui sintesi potrà in seguito dar luogo ad un documento dell’Accademia da consegnare con spirito costruttivo alle autorità pubbliche. I contributi, che si richiede siano firmati e non eccessivamente lunghi (massimo 3500 caratteri spazi inclusi), dovranno essere inviati, fino al 15 maggio 2020, alla segreteria dell’Accademia di Medicina  (accademia.medicina@unito.it) e, con il consenso degli Autori potranno essere pubblicati, insieme al documento finale, a futura memoria, sul nostro Giornale.
Cordiali saluti.

Giancarlo Isaia 

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