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I Basin di Madama Racchia: i deliziosi dolcetti di Bene Vagienna alla nocciola

Una ricetta ultracentenaria e segreta che continua a essere tramandata dai maîtres pasticcieri dell’antico borgo in provincia di Cuneo

BENE VAGIENNA. Nelle nobili famiglie benesi, fino ai primi decenni del Novecento, era consuetudine offrire agli invitati all’ora del tè delle specialità dolciarie realizzate in casa dalla servitù, seguendo antiche ricette i cui ingredienti erano conservati segretamente e tramandati di generazione in generazione.

In casa Racchia, antica e nobile famiglia benese, il cui ultimo discendente fu Carlo Alberto Racchia (1833 | 1896), Ammiraglio e Ministro della Marina del Regno d’Italia tra il 1892 e il 1893 (fu chiamato Carlo Alberto in onore del re Carlo Alberto, suo padrino di battesimo), nei ricevimenti venivano offerti i cosiddetti “basin” delicate pastefrolle a forma di fiore a base di nocciola, burro, farina e uova, sovrapposte tra loro e separate da uno strato di confettura di mele e lamponi del territorio.

Anche dopo la scomparta del marito, la vedova Racchia, la marchesa Paolucci delle Roncole, continuò ad offrire agli ospiti dei ricevimenti nel salotto del suo palazzo benese (già appartenuto agli Oreglia d’Isola) la specialità dolciaria di famiglia: i deliziosi “basin” alle nocciole, farciti di squisita confettura di frutta.

Quando Madama Racchia lasciò Bene Vagienna, per trasferirsi a Rapallo (dopo aver venduto il palazzo di famiglia alla famiglia Trossarello) cedette la ricetta segreta  per produrre i “basin” alla pasticceria locale, gestita prima dalla famiglia Nasi e poi dalla famiglia Fessia, perché quella tradizione benese potesse continuare nel tempo e tutti i Benesi potessero gustare quei dolcetti, dolci come baci.

Quando la famiglia Fessia si ritirò e chiuse l’attività, la ricetta passò al cavalier Giuseppe Maggi, in modo che la ultracentenaria tradizione dei “basin” benesi non si interrompesse.

L’etichetta dei Basin di Madama Racchia.
Nell’ovale di destra, un ritratto della vedova Racchia, marchesa Paolucci delle Roncole

Quel sapore antico, un tempo prerogativa degli aristocratici ospiti della famiglia Fracchia, oggi è a disposizione di tutti i Benesi e dei visitatori e turisti di passaggio in questa amena cittadina in provincia di Cuneo ricca di storia e di bellezze naturali. La Pasticceria Maggi, in Piazza Botero 21, nel cuore di Bene Vagienna ancora continua a sformare questa specialità dolciaria, ideale da consumarsi all’ora del thè, o dopo un pranzo o una cena.

E se un giorno anche gli attuali gestori di questa Pasticceria benese dovessero a loro volta andare in pensione? Nessun problema. Qualche altro maestro pasticciere ne erediterà la ricetta, perché è ormai destino e tradizione che i basin di Madama Fracchia continuino a deliziare i palati più ghiotti, di generazione in generazione.

Sergio Donna

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Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino" e "Giardini di Torino". Come giornalista, collabora con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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