Cultura & Spettacoli

La vita di fra’ Dolcino diventa una piece con la regia di Pierpaolo Sepe

Eleonora Pizzoccheri

NOVARA. Nasce fra Novarese e Vercellese un dramma teatrale sulla vita di fra’ Dolcino e Margherita da Trento. A firmarlo è Pierpaolo Sepe, uno dei migliori interpreti della sperimentazione teatrale italiana. La piece, che inaugurerà la rassegna di Asti Teatro, verrà rappresentato nei circuiti del Piemonte, a partire sicuramente da Gattinara e Oleggio, nonché del Trentino. Il debutto è previsto per il 29 giugno, poi l’opera farà il tour dei teatri del Piemonte a partire dalla Valsesia, terra di cui Dolcino era figlio e dove morì assieme alla compagna Margherita.

Il regista si sta muovendo in questi giorni fra Cureggio e Gattinara per l’ideazione dello spettacolo assieme a due autori, entrambi novaresi: Gianni Lucini ed Eleonora Pizzoccheri. Oltre ad essere coautrice la Pizzoccheri interpreterà Margherita, la compagna di Dolcino, protagonista dell’opera ma che non sarà in scena. In effetti, l’opera ci racconterà gli ultimi giorni di Margherita, compagna di Dolcino dalla grande personalità, in grado di affrontare con autorevolezza il confronto con l’inquisitore.  La parte del rappresentante dell’Inquisizione sarà interpretata da Guido Tonetti; Mirko Cherchi sarà il capitano delle guardie, Francesco Barbaglia il soldato e Gaia Magni avrà il ruolo di Anna, una delle contadine valsesiane che stanno dalla parte dei dolciniani.
Sepe è affasciato dalla figura di Dolcino che considera una sorta di Che Guevara ante litteram intenzionato a cambiare la vita e il destino degli umili. Ma anche dalla figura di Margherita che «nel Trecento anticipa tutte le lotte di emancipazione femminile, comprese le rivendicazioni in campo sessuale del movimento hippy, perché i dolciniani vivono la corporeità in modo libero».

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