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G. PIETRO DANESI E LE MEMORIE DI FOSSENO

A Fosseno di Nebbiuno (No), splendida località ricca di storia e tradizioni sul lago Maggiore, ha dedicato un volume Giampietro Danesi (in foto, sotto). Il titolo è  Fosseno… La storia… La Memoria… e le immagini. Conosciuto da sempre come il paese dei cucù, perché dalla primavera all’autunno riecheggia il loro il richiamo, questo piccolo centro sulla parte più alta del Vergante (a 650 metri sul livello del mare) un tempo fu comune autonomo e venne aggregato a quello di Nebbiuno con regio decreto nel 1928. Per secoli Fosseno visse di agricoltura e pastorizia: il bestiame era allevato nei numerosi alpeggi posti nei boschi soprastanti il paese. I boschi venivano anche sfruttati per il loro legname e la professione di boscaiolo era un tempo molto diffusa tra i fossenesi. Ma le sue origini sono molto antiche circa intorno all’XI secolo, e la sua storia non ha riscontro con le altre località vicine e naturalmente Nebbiuno. Coloro che vi arrivarono ad abitarlo furono dei transfughi da gruppi originari Walser provenienti dalla Val Sesia, i quali si dedicavano alla tessitura della lana e relativa tinteggiatura, certamente istruiti da religiosi appartenenti alla congregazione degli Umiliati.

«La passione, da sempre, intorno alle vicende di personaggi del Borgomanerese, con le tante e molteplici ricerche biografiche-storiche – racconta l’autore –, mi ha portato a tracciare una documentazione storica di Fosseno che da cinquanta anni frequento e dove oggi risiedo. Sono stato  stimolato in questo soprattutto da quello che mi disse e poi scrisse Don Sandro Bottigella, parroco di Fosseno, sulla sua precisa ricerca storica riguardante la chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Agata, alla quale in minima parte collaborai. L’impresa è iniziata nel 2008 con ricerche, curiosità, foto, racconti e testimonianze di tanti che, ringraziandoli vivamente per la loro disponibilità, non potrò citare tutti, unitamente alle innumerevoli fonti consultate, per mancanza di spazio e per non rischiare di non ricordamele tutte. La memoria storica è qualcosa di importante che dovrebbe essere conservata quanto più possibile. A Fosseno è stato dedicato un libro, nel quale sono presenti fatti ed eventi affinché non vadano perduti. Vi è un proverbio, che penso riesca ad esprimere uno dei motivi oltre a quelli già espressi, dandomi un’altra motivazione a tutto questo e che al tempo stesso spero possa essere di impulso per il futuro».

A proposito della ricostruzione storica fatta da Danesi, lo storico del Medioevo Battista Beccaria scrive: «… Spero che Gian Pietro abbia fatto tesoro dei miei pochi consigli e si sia cimentato in ricerche alla sua portata con umiltà senza la pretesa di sapere tutto o di pretendere di scoprire la storia più remota e difficile, da lasciare più saggiamente agli addetti al mestiere. L’incoraggiamento ne lo stimolo vanno comunque dati a tutti, anche a chi non è fornito di cultura alta o di preparazione specifica nel campo storico. Sbagliando s’impara e cominciando dal poco ci fa le ossa pian piano. Il mio incoraggiamento va dunque all’amico Gian Pietro Danesi, uomo multiforme e dagli svariati interessi, che passa dalla musica, alla storia, al folklore e ai racconti del proprio paesello…. E voglio incoraggiarlo comunque a proseguire, con umiltà, ma insieme con costanza e amore per la ricerca delle memorie del proprio paese e della propria -comunità».

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