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Astigiano, dalla nocciola di Castellero alla tradizionale Torta nera del Monferrato

Un posto privilegiato tra i prodotti tipici del Piemonte lo occupa la Nocciola Piemonte IGP, la cosiddetta Tonda Gentile, di cui già abbiamo parlato in diversi altri articoli e la cui maggiore produzione, oltre che a Cortemilia (Cn), dove in questi giorni si tiene la tradizionale fiera, è a Castellero, nell’Astigiano. Quest’ultima località di diritto è entrata a far delle “Città italiane della nocciola”. Il piccolo centro (conta appena 300 abitanti) ha dedicato al prodotto un sentiero tematico e una famosa fiera che si svolge ogni anno nel mese di ottobre. Con la nocciola, nel Monferrato i laboratori locali preparano dolci tradizionali, come torte, biscotti, Baci di dama, Brutti ma buoni, ma anche pane, grissini e focacce. Da provare anche il liquore tipico, ricavato dalla spremitura a freddo delle nocciole appena tostate, dal sapore raffinato e persistente.

Tipica del Monferrato astigiano, di alcuni comuni della collina torinese e del Roero ai confini con il Monferrato astigiano, è la Torta nera del Monferrato (PAT), il cui nome è dovuto al caratteristico colore scuro dato dalla presenza del cacao nell’impasto. Viene preparata generalmente con le mele e la zucca, ma le prime possono essere sostituite anche con pesche o pere. La particolarità è che la frutta o la zucca vengono utilizzate già cotte e ridotte quasi a purea. La tradizione di questa torta è antichissima e nasce dall’esigenza di non sprecare i frutti difettosi.

Ideale per celebrare l’autunno in famiglia o in compagnia degli amici, questo dessert è la scelta giusta per chiudere in dolcezza un pranzo domenicale, mentre è meno adatto alle occasioni importanti o estranee all’ambito familiare per via di un aspetto non proprio invogliante, anche se il suo sapore è superlativo. La particolarità della torta nera del Monferrato sta anche nella preparazione: all’interno dell’impasto non vi è farina, né lievito: si mescolano vari ingredienti, si versa l’impasto in uno stampo imburrato e infarinato, si cuoce fino a ottenere una torta compatta, con una leggera crosticina in superficie. Un tempo veniva cotta a lungo sulla stufa, o sulla cucina economica: in questo modo il composto, abbastanza liquido, tendeva ad asciugarsi lentamente, creando una torta sempre umida, ma compatta.

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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