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Oggi, 30 novembre, Vercelli festeggia il suo patrono: Sant’Andrea Apostolo

VERCELLI.  Andrea, fratello di Simon Pietro, nacque a Betsaida attorno al 6 a.C. Il suo nome significa “virile”, uomo fermo nelle decisioni (e infatti Andrea si dimostrò incrollabile nella fede in Cristo, e fu tra i primi a riconoscerlo come Messia). La sua fede illuminante fu contagiosa anche nei confronti di Pietro, inducendolo seduta stante ad abbandonare le reti da pescatore per seguire il Messia.

Nel Vangelo di Giovanni, al primo capitolo, è annotata l’ora del primo incontro dell’Apostolo Andrea con Gesù. Erano esattamente le quattro del pomeriggio. Fu poi Andrea a chiamare il fratello Simon Pietro per condurlo in fretta da Lui, che li avrebbe fatti “pescatori di uomini”. La presenza di Andrea è sottolineata in molti episodi del Vangelo, e in modo particolare in quello della moltiplicazione dei pani. Sappiamo inoltre che, proprio ad Andrea, si rivolsero dei Greci che volevano conoscere Gesù, ed egli li condusse al Divino Maestro. Su di lui non abbiamo molte notizie certe. Secondo le cronache dello storico Eusebio di Cesarea (265-340 d.C.) l’apostolo Andrea avrebbe evangelizzato l’Asia minore e le regioni lungo il Mar Nero, giungendo fino al Volga. Per questo è diventato patrono della Chiesa Ortodossa, e in particolare di Romania, Ucraina e Russia. Poi si trasferì in Grecia, a far da guida alla comunità cristiana di Patrasso.

Commovente è la “passione” di Andrea, consumata il 30 novembre dell’anno 60 d.C. La morte dell’apostolo sarebbe avvenuta a Patrasso, in Acaja: condannato al supplizio della croce, Andrea avrebbe chiesto d’essere appeso ad una croce particolare fatta ad “X” (detta croce decussata, o appunto, croce di Sant’Andrea) che evoca, riproducendone la forma, l’iniziale greca del nome di Cristo. La medievale Legenda aurea racconta che Andrea sia andato incontro alla sua Croce con queste parole: «Salve o Croce, santificata dal corpo di Gesù e impreziosita dalle gemme del Suo Sangue… Vengo a Te pieno di sicurezza e di gioia, affinché Tu riceva il discepolo di Colui che su di Te è morto. Croce buona, a lungo desiderata, che le membra del Signore hanno rivestito di tanta bellezza! Da sempre io Ti ho amata e ho desiderato di abbracciarti».

Le reliquie sono oggi conservate nella Chiesa di sant’Andrea a Patrasso, in una speciale urna, e vengono annualmente esposte ai fedeli in occasione della festa del 30 novembre. In Italia, Sant’Andrea è venerato con fede in molte città delle quali è patrono (come ad Amalfi, la cui sontuosa cattedrale è a lui dedicata).  In Piemonte, Sant’Andrea è patrono della città di Vercelli, che gli ha dedicato il magnifico Duomo. Si tratta di un magnifico esempio precoce di architettura gotica italiana, ispirato a modelli cistercensi.

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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