ENOGASTRONOMIA

L’asparago di Santena, il re della primavera piemontese

Come si può trovare scritto sul sito del Comune di Santena, “l’asparago è forza della natura allo stato puro. E’ quanto di più moderno e di antico si possa trovare tra gli alimenti di alta qualità ad un prezzo giusto ed equo. E’ il primo ortaggio a spuntare nell’orto. Arriva, a fine marzo o ai primi di aprile, temperatura permettendo. L’ora e il giorno come al solito non sono note: deciderà lui. Terrà conto del clima, perché è freddoloso, non ama il vento e la troppa umidità. Se la data precisa è impossibile da stabilire, verrà comunque prima della Sagra dell’Asparago di Santena“. Da anni l’asparago di Santena non fa eccezione, entrando di diritto nella lista dei Prodotti Agroalimentari  Tradizionali piemontesi (PAT) grazie alla sua posizione di eccellenza nell’orticoltura della cucina italiana, posizione conquistata attraverso il lavoro e la promozione dei contadini piemontesi.

Ma perché l’asparago è un prodotto così importante? Scrigno di nutrienti benefici, tra i quali fibre vegetali, acido folico e vitamine, con particolare riferimento alla vitamina A, alla vitamina C ed alla vitamina E, gli asparagi sono uno tra gli alimenti benefici per eccellenza, utili tanto nella prevenzione del diabete di tipo 2, grazie ai principi attivi in grado di favorire la produzione di insulina, che nella prevenzione di alcune forme di cancro, a causa della presenza in grandi quantità del glutatione. Alla stregua di un vero e proprio antinfiammatorio naturale, gli asparagi sono anche l’ingrediente perfetto per una dieta corretta ed equilibrata, in grado di migliorare la digestione e ripristinare la regolarità intestinale, in particolare per chi soffre di stipsi.

Un po’ di storia

L’asparago di Santena deve la sua fama al sapore particolarmente dolce e delicato ed alla sua scarsa fibrosità, frutto della freschezza e della coltivazione nelle terre sabbiose tipiche del Santenese. Protagonista in numerose ricette ed in tanti piatti, dai più semplici ai più elaborati, questo  particolare asparago ha avuto anche un celebre promotore, Camillo Benso conte di Cavour, tanto innamorato di questo germoglio da definirlo, in una lettera ad Al Johnston, rinomato chimico di Edimburgo, “la sorgente della prosperità di Santena”, e da richiedere aiuto ai maggiori scienziati del mondo per garantirne la prosperità e la floridezza.

Le origini dell’asparago di Santena sono fondamentalmente avvolte nel mistero: la mancanza di documenti storici pertinenti, in cui vi sia un preciso riferimento all’asparago, non consente di definire con esattezza il periodo di inizio di una precisa e sistematica  coltivazione nei territori di Santena. Con una certa sicurezza, è però lecito ipotizzare che i primi turioni siano stati recisi nel Settecento,  andando ad alimentare un consumo “familiare” poco esigente e tendenzialmente ristretto all’area santenese.

Negli ultimi vent’anni, il re della primavera è stato al centro delle attenzioni dei contadini locali che, dopo un periodo di forte preoccupazione per le coltivazioni dell’asparago santanese, hanno riportato in auge il germoglio, che ora è di nuovo “in buona salute e fa onore alle tavole portando una ventata di freschezza, di sapori e di gusti ineguagliabili“.

Mirco Spadaro

Classe '98, rivolese di nascita, frequenta il corso di Lettere Antiche a Torino, sotto il simbolo della città. Tra viaggi e libri, è innamorato della tecnologia e della scrittura e cerca, tra articoli e post su siti e giornali online, di congiungere queste due passioni, ora nella sua "carriera" come scrittore, ora con il "popolo di internet".

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