Lingua & tradizioni piemontesi

2 agosto, le celebrazioni della “Festa degli Uomini” sono diffuse in Piemonte e Veneto

In diversi ambiti regionali e in molte parlate locali, la data del 2 di Agosto, oltre ad indicare il secondo giorno del mese più torrido dell’anno, cela anche un riferimento (neppure troppo velato) agli attributi maschili. Ciò vale anche per quei (pochi) piemontesi doc che ancora parlano la lingua dei vecchi e a cui certamente non sfugge questo indizio nascosto e un po’ malizioso: quando nominano “ël doi d’Agost”, è molto probabile che strizzino l’occhietto o si lascino sfuggire un permaloso sorriso.

Ma come nasce questo curioso collegamento d’idee? Manca, a dire il vero, una risposta precisa e inequivocabile. Quella più verosimile e accreditata sta nella grafia specifica della data del 2 Agosto: 2 – 8. Il “due” può ricordare vagamente il profilo del membro, mentre l’ “otto” rievocherebbe il profilo dei testicoli. Ed ecco spiegato l’arcano: il due e l’otto indicherebbero la sagoma dei genitali maschili.

Secondo un’altra versione, l’espressione sarebbe tratta dal contesto militare.
Sembra infatti che l’ordine “les deux à gauche”, impartito ai soldati napoleonici schierati e pronti alla marcia, venisse ironicamente interpretato dai piemontesi – delusi dalle promesse di uguaglianza, libertà, fraternità non mantenute – come un invito alla corretta sistemazione dei testicoli dei soldati invasori sulla sinistra delle loro braghe di contenimento, che erano notoriamente alquanto attillate.
L’ordine “les deux à gauche”, per il popolo occupato, si deformò – per assonanza – nell’espressione “ij doi d’Agost”, con un ironico riferimento agli attributi dei soldati.

Le attillate braghe bianche di tela, in dotazione all’Esercito Napoleonico

Per estensione, o meglio per una opinabile sineddoche (l’uso di un particolare per indicare l’intero) il 2 d’Agosto è diventato la “Festa degli uomini”.

Monteprato di Nimis, in provincia di Udine, per la “Festa degli uomini” accorrono ogni anno migliaia di visitatori e turisti da ogni parte d’Italia, per ricevere il benefico augurio di una prolifica fertilità.

Per le strade del borgo viene portata in processione una scultura lignea riproducente un grande fallo benaugurale, verso il quale è d’uopo allungare la mano per sfiorarlo ed essere baciati dalla buona sorte e dalla fecondità.

Altre celebrazioni per la “Festa dei Omeni” (detta anche “Festa dei Gioielli”) si tengono in molte località del Veneto, in provincia di Treviso (a Possagno) e di Venezia e in qualche altra zona della nostra penisola.

Uno striscione di benvenuto per accogliere i turisti alla “Festa degli Uomini” di Possagno (Tv)

Una sorta di rito pagano, un omaggio rituale a Priapo, reiterato nei secoli. Ma ancor oggi, per molti in Piemonte e soprattutto nel Veneto, il 2 di Agosto resta la Festa degli Uomini.

Tra le commemorazioni religiose, ricordiamo che il 2 di Agosto si celebrano Santa Maria degli Angeli e Sant’Eusebio, patrono di Vercelli.

Il 2 di Agosto del 1980, alle ore 10.25, presso la Stazione del capoluogo emiliano, venne perpetrata la “Strage di Bologna”: un vile attentato terroristico (tuttora impunito) che, con l’intento di destabilizzare le istituzioni democratiche, causò la morte di 85 persone e più di 200 feriti.

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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