Lingua & tradizioni piemontesi

Modi di dire piemontesi: dé ‘l bròd d’ondes ore

Dé ‘l bròd d’ondes ore: questa curiosa locuzione, ancora notevolmente viva, come ci ricorda Lorenzo Burzio, è normalmente pronunciata in un tono leggermente ironico ed ha due sensi fondamentali segnalati nel “tentativo di assassinio” o della “brutta lezione ricevuta”.

L’origine della stessa risalirebbe a quando nel regno sabaudo ancora esisteva la pena di morte che veniva eseguita al sabato mattina. L’ultimo pasto del condannato era una magra scodella di brodo, consumato intorno alle 11. Ci sono però studiosi che farebbero derivare lo stesso modo di dire genericamente alle abitudini della vita in ospedale in cui, com’è noto, i pasti vengono distribuiti prima dell’ora normale. In tal senso, nel campo semantico rientrano bene sia la morte, sia l’essere malconcio.

Il detto ha il suo corrispettivo francese, in argot: Bouillon d’onze heures, il cui significato sarebbe quello generico di “beveraggio avvelenato”. Anche in Liguria viene utilizzato il detto Brodu de ünz’ure, ma con un significato decisamente diverso. Il riferimento è al brodo messo tardi sul fuoco, e che quindi diventa poco buono al momento di mangiarlo. La locuzione viene pertanto usata per indicare una persona incerta e lenta che, proprio per le sue caratteristiche di menefreghismo, non riesce mai a fare le cose giuste.

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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