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Dopo tanto diabolico perseverare, Cairo è giunto agli addii?

TORINO. Se pensavate che il 7-0 contro l’Atalanta fosse il punto più basso della storia del Toro vi sbagliavate. Il Toro torna si umiliato da Lecce ma questa non è la notizia peggiore, purtroppo per noi. La dirigenza granata, palesemente in uno stato di confusione mentale da parecchio tempo, ha infatti deciso di esonerare Mazzarri e di affidare la panchina a Moreno Longo (a breve l’ufficialità). Per evitare di fare confusione andiamo indietro nel tempo di qualche mese.

Era fine settembre 2018 quando, dopo avere perso in casa con il Lecce, il Toro veniva sconfitto a Genova dalla Sampdoria. La classifica era tremenda e quello era il vero momento per esonerare Mazzarri. Cairo però non aveva alcuna intenzione di pagare un altro stipendio e quindi, tra i mugugni generali dei tifosi ma anche dei senatori nello spogliatoio, non se ne fece nulla. Aiutati finalmente anche da un poco di fortuna e soprattutto da San Sirigu e San Belotti poi la classifica era migliorata nascondendo temporaneamente i reali e gravi problemi di questa squadra e di questa società.

Di certo non rimpiangeremo Mazzarri, un tecnico antico e incapace giocare un calcio decente nel 2020. Non rimpiangeremo un tecnico “piagnone” che sapeva sempre e solo giustificarsi e mai ammettere le sue colpe. Non rimpiangeremo uno che ha osato alzare la voce a casa nostra, che non ha mai voluto valorizzare i nostri giovani, che ha citato Chiellini come esempio e che ci ha insultato in diverse occasioni. Mazzarri però doveva arrivare a fine stagione e prendersi tutte le sue responsabilità di avere costruito e smantellato a suo (di Cairo) piacimento questa squadra. Non ultimo un mercato di gennaio con zero acquisiti e solo cessioni senza che il “piagnone” proferisse verbo.

Moreno Longo

Il buon Moreno è l’ennesimo fallimento di questa dirigenza di improvvisati e scappati di casa. Lui granata nel cuore sarà l’ultimo capro espiatorio della presidenza Cairo che cosi facendo spera di evitare una contestazione senza precedenti nella storia del Torino Calcio. Purtroppo Longo, a cui auguro tutto il bene possibile, non sarà la panacea dei malanni granata. Esonerato da Frosinone non ha ancora raggiunto quell’esperienza necessaria per gestire una società, allo sbando, come il Toro.

Il nostro presidente (volutamente minuscolo) ci ha preso in giro per l’ultima volta perché, se non lo avete ancora capito, siamo arrivati davvero ai titoli di coda di questa gestione. Che lui stia facendo solo cassa per poi “scappare” con il bottino è un dato di fatto e il cartello “Vendesi” è ben appeso davanti alla porta del suo ufficio milanese. Cairo ha problemi ben più grossi a cui pensare e questo giocattolo non lo diverte più. E’ solo più questione di giorni e il Toro cambierà padrone. Di certo non la rimpiangeremo caro Presiniente (volutamente con la p maiuscola), le auguro tanta fortuna (perché nonostante le parentele mi sa che ne ha bisogno) ma ben lontano da Torino, dal Toro, dal Filadelfia e dai nostri colori. GAME OVER.

Fabrizio Gerolla

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