ENOGASTRONOMIA

Da Barolo a Grinzane: quattro tappe fra storia e ottimi vini

ALBA. Come ha scritto Paolo Barosso non troppo tempo fa sulle nostre pagine, il 2019 è l’Anno del Dolcetto. L’iniziativa è stata promossa della Regione Piemonte per promuovere i prodotti di quest’importante vitigno a bacca nera che, dal 1593, anno in cui viene citato per la prima volta in un documento storico del comune di Dogliani, fino ad oggi, continua a raccogliere attorno a sé una folta schiera di entusiasti ed intenditori

Se siete appassionati di trekking e delle bellezze della nostra regione, questi percorsi vi faranno esplorare alcune tra le zone più iconiche nella storia della produzione di uno dei vini da pasto più consumati nel territorio delle Langhe (ma non solo quello, ovviamente, anche perché in queste aree si produce anche dell’ottimo Nebbiolo e in talune aree anche il pregiatissimo Barolo), permettendovi di “gustare”, al contempo, alcuni dei piatti tipici della tradizione piemontese.

Il castello di Barolo

Si parte da Barolo, borgo celebre in Italia e nel mondo per l’omonimo vino nebbiolo, nato, come vuole la tradizione, dalle mani del Generale sabaudo Paolo Francesco Staglieno che, nel 1830 circa, grazie alla produzione de “l’Istruzione intorno al miglior metodo di fare e conservare i vini in Piemonte”, fu il pionere della nascita dell’enologia piemontese. Decisamente interessante il castello che, dalla sua costruzione nel 10° secolo, domina l’ampio sistema di colline coltivate ad uve Nebbiolo ed è oggi sede dell’Enoteca Regionale del Barolo. Il nome del paese, anche se non vi sono certezze al riguardo, deriverebbe dal celtico “bas reul”, che significherebbe “luogo basso”, come di si trova rispetto ad altri paesi della medesima zona.

La chiesa di Santa Margherita a Roddino

«In alto colle, bagnato dal Talloira, a 6 chilometri da Monforte d’Alba. Parrocchia di Santa Margherita, di antica costruzione. Congregazione di carità fondata nel 1862. Grano e vino, che vendesi in gran parte ai Narzolini», Così veniva descritta da Gustavo Straforello, nel 1891, la nostra seconda tappa, Roddino, immancabile fermata per chi, approfittando dell’altitudine di 600 metri, vuole godersi il panorama dei vigneti e dei pascoli tipici della bassa Langa. Immancabile, qui, una degustazione del Dolcetto e dei Nebbioli, che, per l’altezza delle colline e la composizione dei terreni, assumono una caratteristica personalità e forza, tale da farli definire, per il sapore, quasi “baroleggianti”. Estremamente consigliata la visita presso la chiesa di Santa Margherita, risalente circa al 1400.

Piazza Belvedere a Diano d’Alba

Immancabile poi una visita a Diano d’Alba, uno dei territori che, citando il sito di “Langa Medievale”, è «in tutto il territorio delle Langhe, un punto in grado di offrire uno dei panorami paesaggistici più affascinanti: a ponente si distendono le dolci colline della Langa del Barolo che vanno gradualmente unendosi al Roero; a levante, invece, si scorgono in lontananza le prime asperità tipiche dell’alta Langa». Divisa tra nucleo residenziale e Borgo, questa piccola località vanta, nel suo belvedere, una magnifica vista a 360° sul paesaggio collinare che la circonda, resa indimenticabile dalle vicine rovine di un castello di origini cinquecentesce.

Il castello di Grinzane Cavour

Famoso per la produzione del Torrone, a circa 6 chilometri da Alba, Grinzane Cavour è la perfetta quarta tappa per gli appassionati di architettura medievale che, circondati dalle vigne, non potranno che essere rapiti dal castello medievale che svetta sulla cima del colle. Il nome, come si può intuire, rende omaggio a Camillo Benso di Cavour,  sindaco del paese e responsabile della costruzione della Chiesa Parocchiale dedicata alla Madonna del Carmine. Fu proprio lo statista, ospite della famiglia De Tonnere presso le mura del castello risalente al 13° secolo, a rilanciare nel 1830-1840 l’economia agricola locale, facendo piantare ben duecentomila nuove viti e tentando la coltivazione delle barbabietole. Il castello è anche sede, ormai da trent’anni, dell’ONAF, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi, che, attraverso la tecnica di assaggio dei formaggi, promuove la conoscenza dei prodotti caseari italiani.

Mirco Spadaro

Classe '98, rivolese di nascita, frequenta il corso di Lettere Antiche a Torino, sotto il simbolo della città. Tra viaggi e libri, è innamorato della tecnologia e della scrittura e cerca, tra articoli e post su siti e giornali online, di congiungere queste due passioni, ora nella sua "carriera" come scrittore, ora con il "popolo di internet".

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