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Prosegue il tour alla scoperta di antiche torri e torrioni tra Astigiano e Cuneese

Rintracciare le numerose torri ancora esistenti sul territorio piemontese sta diventando il passatempo preferito dell’estate 2020, in cui sto prediligendo un turismo a km zero, tra trekking e passeggiate a zonzo nel Piemonte, per sorprendermi macinando pochi chilometri. Le colline e i borghi sono davvero ricchi di testimonianze, che svettano sul panorama circostante, da cui c’è molto da imparare, molto da apprendere. Può essere un curioso spunto, per poi assaporare in tutta tranquillità le bellezze di piccoli paesini, in cui spesso siamo solamente di passaggio. Come nella scorsa puntata, ho fatto una lista di tutte le torri, che sono riuscita a reperire, in cui troverete anche indicazioni su eventuali aperture al pubblico.

Torre di Masio (AL). Guidando sulla strada che porta a Masio da Asti, risulta inconfondibile l’altissima torre, che ne caratterizza l’aspetto del paese, da cui prende il suo nome. La torre di Masio è di epoca medievale, risalente al XII secolo, precisamente all’anno 1230, quando è stata costruita. Alta circa 25 metri, faceva inizialmente parte di un grande sistema fortificato, andato purtroppo perduto durante le guerre tra i Francesi e gli Spagnoli. All’interno della torre vi è il museo “La Torre e il Fiume”, in cui man mano che si sale verso la cima, viene illustrata la storia della torre. Dalla vetta si ammira un paesaggio magnifico: il fiume Tanaro scorre tranquillo, attraversando la superficie antistante la torre. Questa posizione non era stata scelta a caso, ma era stata considerata molto strategica, perché dava l’accesso all’antico feudo di Masio. La motivazione per cui era stata costruita era quella di diventare polo di attrazione per la nascita di un nuovo centro abitato sotto il controllo del comune di Asti. Quando fallì la sua primaria funzione, venne utilizzata come luogo di vedetta e di difesa del centro abitato e delle infrastrutture fluviali. La torre e il suo museo sono aperti tutte le domeniche dalle 15,00 alle 18,00 (chiusi nel mese di agosto).

Torre dei Segnali – Viarigi (AT). Viarigi è un bellissimo borgo del Monferrato, che sorge aggrappato ad una collina e si sviluppa tra salite e discese, attorno a cui è sviluppato il piccolo centro abitato. Per giungere alla sua torre, basta percorrere un breve sentiero immerso nella natura. La torre è stata eretta attorno al 1320, sulle rovine dell’antico castello dal Marchese Teodoro II del Monferrato. Aveva uno scopo difensivo e faceva parte di uno dei capisaldi dell’insieme protettivo, comprendente Montemagno, Casorzo, Grazzano, Moncalvo, Vignale, Lu, Camagna e San Salvatore. La base è quadrata e la sua struttura attuale in mattoni è frutto di stratificazioni di interventi successivi a quando era stata progettata inizialmente. La torre è visitabile su appuntamento (in caso di maltempo resta chiusa), contattando il Comune di Viarigi a: sindaco@comune.viarigi.at.it – 3283917906.

Torre dell’Orologio – Conzano (AL). Percorrendo la strada per Casale Monferrato, si passa da Conzano, posto sulla cima di un colle, che domina la valle del torrente Grana e Rotaldo. Al centro del paese troviamo la torre duecentesca, oggi detta “Torre dell’orologio”, costruita con blocchi di tufo conchiglifero tratti da cave locali, che si appoggia sulla chiesa dedicata a San Biagio, forse lazzaretto, che risale al 1500. La parte terminale della torre è di recente costruzione. Purtroppo, è chiusa e non visitabile. Agli inizi del XX secolo il paese subì una massiccia emigrazione degli abitanti in Australia, soprattutto nel Queensland settentrionale. Per ricordare questo evento, nel 1992 il comune è stato gemellato con la cittadina australiana di Ingham, mentre la vecchia piazza principale d’Armi è stata rinominata Piazza Australia.

Torre di Lu Monferrato (AL). Riguardo la torre di Lu non esistono pubblicazioni esaustive, che trattino in maniera approfondita l’argomento. Forse anche un po’ per questo, venne descritta più volte in maniera fantasiosa e priva di fondamento. Le informazioni più veritiere tramandate fino ad oggi fanno riferimento alla sua posizione, nel recinto del castello signorile, distrutto dai francesi nel 1556. All’interno si trovava una chiesetta, che conservava le spoglie del martire e patrono di Lu, San Valerio, trasferite nella cripta di S. Maria Nuova, dopo il furto del 1720. Oggi al posto della piccola chiesa c’è un parco, che ospita tuttora la torre. In questo momento ci sono dei lavori in corsi e non è possibile accedervi.

Torre Paleologa – San Salvatore Monferrato (AL). Per raggiungere la magnifica torre Paleologa, si cammina lungo il centro di San Salvatore e, seguendo le indicazioni, si giunge attraverso una strada asfaltata ad una collinetta sopraelevata che ospita la torre; la collina viene infatti detta “della torre”. Accanto a questa, capeggia il cartello, che riporta la scritta:

Torre Storica
1410-1413
Edificata durante il dominio
di Teodoro II Paleologo
Marchese di Monferrato

La torre infatti faceva parte del sistema difensivo e di avvistamento del Marchesato del Monferrato. Subito visibile, già da una prima occhiata, la grande breccia ovale sul lato sud-est, che si trova sul lato, in cui, anticamente, c’era il varco d’ingresso. Mentre, la bassa costruzione adiacente era un tempo una cisterna interrata, utilizzata per raccogliere l’acqua piovana. Negli anni Trenta del Novecento la torre Paleologa è stata restaurata in tutti i suoi 24 metri di altezza. È chiusa al pubblico, ma dalla sua collina è possibile ammirare un bel panorama, che offre una splendida apertura su tutto l’arco alpino e sulla maggior parte del Monferrato.

Torre di Olmo Gentile (AT). Olmo Gentile è uno dei più piccoli paesi della provincia astigiana: sorge su un crinale, che sembra un promontorio. Da qui il paesaggio è favoloso: grazie ai suoi 851 m, è considerato uno dei luoghi da cui si ammira una delle più belle viste! Sul territorio di Olmo Gentile sorge un antico Castello e una torre, ad esso adiacente, ma ben distinti. La torre quadrangolare, in pietra arenaria, risale probabilmente al XII secolo. Sulla sommità per tutti e quattro i lati sporgono dei supporti lapidei, che servivano a sostenere un ballatoio, ormai scomparso. La torre non è visitabile. Il Castello, invece, ricopriva il ruolo di parte residenziale. Fu infatti la dimora del vescovo Gozzani. Purtroppo non sono riuscita ad accedere né alla torre né al Castello.

Torre di Perletto (CN). Questo piccolo comune della provincia di Cuneo è un borgo di poco più di 200 abitanti, situato a 35 km da Alba (CN), a 35 km da Piana Crixia (SV) e a 35 km da Acqui Terme (AL). Molto caratteristica la sua torre medievale del XII secolo, alta 36 metri. La torre è visitabile, ma non ho avuto l’occasione di prenotare la visita. L’ho scoperta proprio mentre stavo andando a visitare la torre di Cortemilia! Non ho potuto però fare a meno di immortalarla in una fotografia.


Torre di Cortemilia (CN). I resti del Castello e della torre, di proprietà comunale, sono visibili dal centro di Cortemilia, ma rimangono un po’ più lontani rispetto alla movida langarola. Conviene lasciare la macchina ai piedi del sentiero, che parte subito fuori dal centro, e procedere a piedi. Il percorso è breve e facilmente agibile. Il sito di ciò che resta delle mura del Castello è aperto al pubblico, mentre la torre è solamente mirabile dall’esterno. Vale la pena però passarci, per fare un giro, è un luogo molto suggestivo! Del Castello, quindi, è possibile ammirarne un lungo tratto di mura, che costeggia il manto erboso attorno alla torre. Questa risale all’XI-XII secolo, è costruita in pietra ed ha forma circolare. È alta più di 30 metri.

Torre di San Fermo a Merana (AT). Se si prosegue dopo Cortemilia, continuando a scendere nel basso Piemonte, si giunge a Merana, dove dal colle di San Fermo si innalza un’imponente torre. La collina può essere risalita anche in macchina, arrivando fino alla sommità, da cui si apre una veduta globale della Valle Bormida di Spigno. La torre è costruita con pietre di Langa, disposte in modo irregolare, mentre negli angoli sono stati utilizzati materiali lavorati. Grazie ai suoi 25 metri di altezza, svolgeva la sua funzione di vedetta sicuramente con molto successo! Per visitarla, si può richiedere la chiave della sua porta di ingresso all’Agriturismo Verdita, lì vicino.

Chiara Parella

Classe ’87, torinese di nascita, ma astigiana di adozione, dopo una formazione classica, si è laureata in scienze e tecnologie agroalimentari presso l’Università degli Studi di Torino. Si occupa di marketing e comunicazione e scrive per alcuni blog di settore. Amante da sempre della letteratura latina e della cultura in generale, è autrice del libro “La figlia sfuggente”, il suo esordio letterario (Letteratura Alternativa Edizioni, 2020).

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