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Mercoledì al Cimitero monumentale di Torino l’addio al regista Daniele Segre

TORINO. Si è spento dopo un rapida e aggressiva malattia Daniele Segre, regista e sceneggiatore tra i più prolifici del cinema a cavallo del nuovo millennio. Lascia alla famiglia il delicato compito di terminare il suo ultimo film sulla vita di Bruno Segre, mancato anche lui qualche giorno fa. Fra quattro giorni avrebbe compiuto 72 anni: era nato, infatti l’8 febbraio 1952 ad Alessandria. Nella sua lunga carriera, che durava sin dagli Anni Settanta, aveva sempre messo la realtà sociale al centro dei suoi lavori per il cinema e per il teatro. Era un lavoratore instancabile e ne sono testimonianza gli 80 film che punteggiano una carriera cominciata nel 1976 con l’inchiesta Perché droga? e il successivo Il potere deve essere bianconero sul tifo calcistico. Molte delle sue opere sono state applaudite nei festival internazionali a cominciare dalla Mostra del Cinema di Venezia. Tra i suoi film più famosi ricordiamo anche Morire di lavoro (2008), Ragazzi di Stadio quarant’anni dopo, Lisetta Carmi un’anima in cammino e Nome di battaglia: donna.

Impegnato, attento, sensibile, Segre era una persona di cinema completa, sapeva dirigere, scrivere, montare, fare lo scenografo, il fotografo, il produttore. Le sue opere sono state applaudite nei festival internazionali a cominciare dalla Mostra del Cinema di Venezia. E’ stato docente di Cinema nella realtà al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e anche direttore didattico del corso di reportage della sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema.

Dal film Ragazzi di stadio girato nel 1980

Alfiere del cinema indipendente italiano, a basso budget, ha dedicato al regista Tonino De Bernardi, autodidatta e pioniere dell’underground, una delle sue ultime opere del 2021, ‘Un tempo un incontro’. Nel 2023 l’arte, che è sempre stata un’altra sua passione, è stata al centro del film su Piero Gilardi “artista umile, straordinario, coerente” presentato a CinemAmbiente a Torino. 

“Daniele – si legge in una nota firmata dai familiari Marcella e Emanuele Segre – ha dedicato la sua vita al cinema della realtà, dando voce a emarginati e fragili e onorando personaggi che hanno segnato la storia. Fotografo, autore di film scomodi e provocatori, è stato ideatore di un inconfondibile linguaggio cinematografico di rottura con i canoni convenzionali. Insegnante esigente e stimato, ha introdotto al cinema sociale generazioni di studenti, trasmettendo loro perseveranza, passione e competenze tecniche. Sincero e coerente, intuitivo e curioso, dall’ironia tagliente, lo ricorderemo per la sua acutezza nel mettere in luce gli aspetti più profondi delle persone e per il suo costante impegno umano, civile e politico”

La cerimonia funebre si terrà al campo terra del reparto israelitico presso il Cimitero Monumentale di Torino, corso Regio Parco 90, mercoledì 7 alle ore 10. Lo rende noto la società “I Cammelli” che aveva fondato nel 1981.

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