Personaggi

Nati il 27 dicembre: Giovanni Battista Borra, architetto e ingegnere originario di Dogliani

Giovanni Battista Borra nasce il 27 dicembre 1713 a Dogliani (Cn). Giunto dalla Langa a Torino per studiare l’architettura, viene ospitato al Collegio delle Province, istituzione destinata ad accogliere studenti provenienti dalle città del contado piemontese. Qui vi insegna architettura civile e matematica l’architetto Bernardo Antonio Vittone che diviene suo maestro. Nel 1933 Borra entra a far parte dello studio del noto architetto barocco, tra i pochi capaci di coniugare l’inventiva spaziale di Juvarra con l’ingegnosità ingegneristica di Guarini, dando vita ad alcune chiese ed edifici per i quali è conosciuto ben oltre i confini regionali. Qui Borra realizza diversi bozzetti per progetti affidati a Vittone, tra i quali quelli per la facciata del Palazzo Reale torinese (1736), poi pubblicati nel volume vittoniano Istruzioni elementari per l’indirizzo de’ giovani allo studio dell’architettura civile (Lugano, 1760).

Al 1740 risalgono poi interventi di restauro al palazzo Isnardi di Caraglio, in piazza San Carlo, realizzati assieme all’architetto di Sua Maestà Benedetto Alfieri. L’anno successivo pubblica una serie di 11 vedute di Torino (Vedute principali di Torino disegnate in prospettiva). In una di queste, la veduta prospettica della piazza Carignano, l’ingresso al teatro Carignano è formato da una gran facciata con portico antistante per le carrozze: si tratta di un’idea progettuale, dal momento che in quegli anni il teatro non aveva ancora una vera e propria facciata. Vicino all’ambiente della corte sabauda, Borra viene coinvolto nel progetto di spedizione archeologica verso le isole greche, il Levante e l’Egitto, progettato dal politico irlandese James Caulfield, che conosce probabilmente alla corte di Carlo Emanuele III di Savoia. Ma l’architetto, per motivi economici, rifiuta l’incarico. Nel frattempo a Roma incontra Robert Wood e si unisce alla sua spedizione antiquaria (1750-1751) in Asia Minore e Siria come disegnatore architettonico facendo ritorno con Wood in Inghilterra. A Londra sino al 1756, Borra lavora a numerosi progetti commissionati per i lord inglesi affascinati dalle meraviglie delle scoperte archeologiche e dal fascino sublime dell’avventura esotica.

Borra fa ritorno in Piemonte nel 1756, sollecitato dal principe Luigi Vittorio di Savoia-Carignano, il quale intende portare a termine il castello di Racconigi, cui manca ancora la facciata principale, secondo un gusto moderno. L’architetto doglianese ripropone le cadenze del progetto per la facciata di Stowe House, realizzate Oltremanica nel 1752 e derivata dal Grande Tempio (o Tempio del Sole) di Baalbek, eretto a circa 86 chilometri a nord est della città di Beirut, in Libano .

Meno documentata è la realizzazione, da parte di Borra, di un altro importante edificio per i Carignano, di grande qualità e raffinatezza: il palazzo che fa da avancorpo al teatro Carignano. Intanto per committenti privati Borra esegue una serie d’interventi a palazzi, a Torino e Casale Monferrato. Spicca il Palazzo Perrone di San Martino, ora Cassa di Risparmio, in via Alfieri 7 a Torino, trasformato nel Novecento da Giovanni Chevalley. Tra gli edifici religiosi, quello di maggiore impegno è senz’altro la chiesa parrocchiale di Trinità (1758).

Nel corso degli anni i rapporti con Vittone non s’interrompono del tutto. L’architetto torinese si appoggia a Borra per la realizzazione della cupola della sua chiesa di San Michele a Rivarolo, nel 1766.  Non esiste data certa, ma Borra dovrebbe spegnersi a Torino nel corso del 1786.

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