Economia

Aprire un’impresa, Torino tra le più “critiche” in termini di adempimenti: i dati di CNA

TORINO. Secondo i calcoli effettuati dalla CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa – nella prima edizione dell’Osservatorio Comune che vai, burocrazia che trovi, è stato mostrato come in Italia cambiano le regole per aprire un’attività, i costi, i tempi e gli enti con cui gli imprenditori devono interfacciarsi.

Per riportare alcuni esempi derivati da questi conteggi: il titolare di un bar, prima ancora di servire il primo caffè, deve affrontare 71 adempimenti burocratici per aprire la propria attività e spendere (tra bolli, corsi ed autorizzazioni) 14.667 euro. Ma ancora peggio è per l’aspirante autoriparatore che sogna un’officina tutta sua, poiché si trova davanti fino a 86 adempimenti, per una spesa di 18.550 euro. Per non parlare dei quasi 20 mila euro di spese per aprire una falegnameria. Invece, per quanto riguarda l’apertura di un salone da acconciatore è necessario un corso triennale con uno stage conclusivo di 500 ore nel Lazio o di 1.200 ore in Lombardia ed in Sicilia; senza contare che le trafile per avere un’insegna coinvolgono fino a dodici enti e, nel caso di comuni come Torino, Catania, La Spezia e Siena, richiedono oltre 60 giorni per ottenere il nulla osta. Ma non solo, secondo gli stessi calcoli, gli adempimenti previsti in caso di apprendistato professionalizzante hanno un costo medio di 400 euro. È però necessario considerare che la burocrazia pesa anche sui lavori per adattare i locali alle esigenze dell’impresa o per consentire l’accesso ai disabili con costi che, solo per le pratiche, arrivano intorno ai 5.500 euro, anche per semplici lavori di ristrutturazione interna.

Infine, la CNA segnala anche la complessità della normativa in materia di salute e sicurezza, che “si traduce anche in onerosità”. La spesa media va da 1.854 euro per attività di gelateria e di acconciature (considerate a basso rischio) a 2.119 per i bar, a 4.414 per l’autoriparazione e a 5.784 euro per la falegnameria.

Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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