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Federalberghi Torino chiede lo stato di crisi per le imprese del settore

TORINO. La pandemia da Covid-19 e le rigide misure imposte dal governo per contenere la diffusione del contagio hanno inflitto un duro colpo al settore turistico-ricettivo di Torino. Nei due mesi di lockdown, secondo le stime di Federalberghi Torino, le imprese alberghiere hanno visto andare in fumo 70 milioni di euro di fatturato. Complessivamente la città ha perso anche 1.5 milioni di potenziali presenze tra il 21 febbraio – data alla quale risalgono i primi casi di positività in Italia – e il 4 maggio.

L’emergenza sanitaria è scoppiata in un periodo dell’anno tradizionalmente positivo per il turismo torinese, con gli short break, le gite scolastiche e gli eventi sportivi e i ponti primaverili di Pasqua e del 1° maggio che, oltre al turismo business, avrebbero portato in città molti turisti. Per il weekend del 1° maggio si stima, come per Pasqua, una perdita di altri 4 milioni di euro. Il tasso di occupazione, che nello stesso periodo dello scorso anno si attestava al 72% a marzo e al 76% ad aprile (con punte dell’80-85% nel weekend di Pasqua 2019) è attualmente pressoché nullo.

Uno stato di crisi che perdurerà anche oltre il 4 maggio, nella cosiddetta Fase 2. Prima della pandemia i flussi turistici verso Torino erano alimentati prevalentemente dai viaggi business, dai meeting aziendali, dai convegni dei professionisti e dagli eventi organizzati in città, cui si aggiungeva una quota di “turismo leisure”, concentrata in particolare nei ponti e nei periodi di vacanza. Di fronte a un futuro che si annuncia privo di manifestazioni, viaggi di lavoro e turismo tradizionale gli imprenditori alberghieri riflettono su come ripartire e chiedono un aiuto al mondo politico.

“Non possiamo guardare con grande ottimismo al 4 maggio e alle successive date previste dal governo per l’allentamento delle misure di contenimento perché per il nostro settore non cambierà molto – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino –. E’ ormai chiaro che nei prossimi mesi non vi saranno eventi, manifestazioni, il turismo business e gli spostamenti intraregionali saranno fortemente ridotti mentre il turismo leisure resta un’incognita. Chiediamo quindi alle istituzioni che venga riconosciuto lo stato di crisi e soprattutto che vengano previsti consistenti sostegni economici a fondo perduto, risorse dirette alle aziende e svincolate da scoraggianti iter burocratici, sostegni per i lavoratori del settore ed esenzioni fiscali tali da sopperire alla mancanza di liquidità e non meri rimandi delle scadenze”.

Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino

Il rischio, denuncia Federalberghi Torino, è quello di una desertificazione alberghiera che potrebbe avere effetti negativi anche nei prossimi anni. “L’obiettivo principale in questo momento deve essere quello di preservare un patrimonio turistico-ricettivo di rilievo, salvaguardando la tenuta del tessuto socio-economico a esso collegato – prosegue Borio – prima o poi si tornerà alla normalità, Torino ricomincerà ad ospitare grandi eventi, primo fra tutti le Atp Finals e non potrà farsi trovare impreparata”.

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